l’Adige – 24 settembre 2023
Raccolta rifiuti, Cgil e Uil: «Abbiamo fatto il possibile»
VALLAGARINA -Cresce l’eco della protesta dei dipendenti di Dolomiti Ambiente (vedi l’Adige di ieri) per la scelta operativa dell’azienda di strutturare il servizio di raccolta su Rovereto e Vallagarina su due turni giornalieri, modificando la prassi ultraventennale di espletare il servizio su un turno unico mattutino, dalle 6 alle 13. A prendere posizione oggi, a fianco dei lavoratori, Cgil e Uil che, se da un lato hanno firmato il nuovo contratto con l’azienda del gruppo Dolomiti Energia, dall’altro rivendicano di aver portato a casa incentivi e strumenti a beneficio dei lavoratori. «Perché di fatto -spiega Alan Tancredi della Uil -quello che ha fatto l’azienda rientra nel codice civile e nella cornice della contrattazione collettiva. Insomma, non ha fatto nulla di irregolare. Capisco la frustrazione dei lavoratori per un cambio organizzativo del lavoro che stravolge le loro vite, ma senza il nostro intervento il passaggio al doppio turno sarebbe stato più traumatico».
«I doppi turni sono il presupposto fondamentale per la tenuta del progetto industriale con cui Dolomiti Ambiente è aggiudicata il mega appalto”: questa – spiegano Luigi Diaspro e Giovanni Virruso della Fp Cgil – è stata la dichiarazione della Dolomiti Ambiente al tavolo sindacale per il passaggio del personale dalla precedente ditta, la Snua Srl, alla società trentina. È alquanto sconcertante leggere oggi (ieri, ndr) sull’Adige le dichiarazioni della Dolomiti Ambiente, da cui sembra risultare che l’opzione del doppio turno sia stata sancita da un accordo sindacale, anziché decisa e imposta dall’azienda, a dispetto delle difficoltà che questa scelta avrebbe rappresentato per i lavoratori, da anni impiegati sul solo turno di mattina sul quale avevano organizzato la propria vita familiare e sociale, come ribadito sin dalla prima ora e nelle occasioni successive dalla Fp Cgil e dalle altre sigle presenti al tavolo. Di fronte alle nostre richieste l’azienda ha sostenuto in primo luogo l’inevitabilità del doppio turno per l’ottimizzazione dei costi del parco automezzi, nuovo di zecca, e la tenuta del progetto in base al quale si era aggiudicata l’appalto. In secondo luogo, rivendicando le proprie prerogative datoriali sull’organizzazione dei servizi, richiamando
sul punto anche l’art. 6 del vigente contratto nazionale Utilitalia. Occorre anche precisare – sottolineano Diaspro e Virruso – che l’azienda non riteneva necessario un accordo sindacale per la definizione del passaggio del personale, ritenendo sufficiente il contratto nazionale, ed è stata proprio la Fp Cgil a pretendere che, di fronte alle ricadute sul personale della nuova organizzazione sul doppio turno, si approfondissero e tutelassero al meglio le situazioni di conciliabilità vita lavoro per la presenza di figli fino a 14 anni o altre situazioni, prevedendo peraltro un’indennità per coloro che avrebbero dovuto coprire anche i turni pomeridiani di questi colleghi».
«Ci aspetteremmo – concludono – che, di fronte ad un progetto così importante per il territorio che mette fine ad una girandola di appalti non sempre all’impronta della massima efficienza e sicurezza dei mezzi, ciascuno si assumesse le proprie responsabilità: sicuramente la Fp Cgil si assume le proprie, quelle della ricerca della miglior tutela dei lavoratori. Sarebbe opportuno che l’azienda si assumesse le proprie, magari incontrando il personale e chiarendo punti fondamentali della vicenda che rischiano di rendere vani i miglioramenti attesi».
Scarica il pdf: ADIGE rifiuti 240923
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