l’Adige – 03 gennaio 2023

Rifiuti. Uiltec: «Ora alcuni sono senza tutele. E serve omogeneità nella raccolta» «L’ambito unico tutela i lavoratori»

«Un ambito unico? Sarebbe ora che la Provincia avocasse a se le scelte in materia di rifiuti. Permetterebbe di tutelare meglio i lavoratori e uniformare la raccolta, garantendo l’efficacia delle politiche ambientali». Alan Tancredi, segretario della Uiltec del Trentino, non ha dubbi: l’idea presentata dall’assessore all’ambiente Mario Tonina potrebbe essere utile a risolvere alcuni problemi endemici del settore della raccolta. Tancredi non entra nel merito del tema più delicato, quello dell’impianto di trattamento termico -sia inceneritore o gassificatore -ma si concentra su un altro aspetto di cui si è parlato nelle scorse ore. Al momento, la raccolta è organizzata in una dimensione di comunità di valle: sono i vecchi comprensori che gestiscono le gare, gli appalti e in ultima analisi l’organizzazione del servizio, in un sistema in cui ogni Comune sceglie il metodo di raccolta che ritiene più adatto alle proprie esigenze. Il risultato è un far west di modalità di conferimento, di modalità di raccolta e soprattutto di modalità di gestione, con i lavoratori che, pur facendo il medesimo lavoro, hanno trattamenti economici -ma non solo -del tutto diversi. «E questo non è giusto. La verità è che serve una dimensione minima, per far e massa critica e quindi per permettere ai lavoratori di far valere i loro diritti» spiega Tancredi.
Il panorama è frastagliato: sono circa 500 gli operatori che lavorano per garantire la pulizia delle nostre strade e delle nostre case. La metà circa, sono dipendenti di Dolomiti ambiente (220), e operano nelle due città di Trento e Rovereto.
La Comunità Alta Valsugana si è affidata a Amambiente (70 operatori), Piana rotaliana, val di Cembra, valle dei Laghi, Paganella e il circondario di Trento sono con Asia (50 ), la Vallagarina è con Snua (50), Valsugana e Tesino con Ecoopera, L’Alto Garda e Ledro con IdealService (60), le Giudicarie con Sogap, La Comunità territoriale della Val di Fiemme (Fiemme Servizi, 20), Val di Non (Ideal-Service, 20) e la Val di Fassa con Fassambiente. Per ogni azienda, regole diverse. «Dal punto di vista sindacale, la disparità di trattamento è evidente chiariscono Alan Tancredi e il collega Giuseppe Di Chiara -dove hai massa critica fai un certo tipo di contrattazione, altrimenti no. In alcune aziende i lavoratori sono pochi e non sono nemmeno sindacalizzati. Questo è un problema sempre, lo è di più quando vengono lasciati in balia del sistema degli appalti: in alcuni territori i Crm sono dati in gestione a delle cooperative, in altri casi le società sono piccole, e spesso in quelle minori c’è la tendenza a non applicare i contratti nazionali più tutelanti della categoria. Negli appalti al massimo ribasso si taglia sempre sui lavoratori e sulla sicurezza. Negli anni sono successi anche episodi spiacevoli, con gli appalti al massimo ribasso e le società che poi fallivano». A pagare il prezzo, spesso, i lavoratori del settore, che hanno anche armi spuntate a loro favore: persino lo sciopero ha vincoli rigidissimi, perché si tratta di servizio essenziale. Insomma, spiega la Uiltec, con un unico ambito si potrebbe superare la giungla dei contratti e delle condizioni di lavoro diverse.
E poi c’è il tema del servizio. Perché passa dalla raccolta rifiuti una fetta importante della politica ambientale di un territorio. «Da questo punto di vista, ti sposti da comune a comune e c’è una raccolta diversa -ribadisce Tancredi -Io credo che per dare omogeneità al sistema e per scegliere la modalità più efficace per una raccolta differenziata corretta, la Provincia dovrebbe determinare, avocando a sé la responsabilità della scelta, la modalità di raccolta. Che a quel punto potrebbe essere la più adeguata, sull’intero territorio».

 

Scarica il pdf: ADIGE rifiuti ART 030123