21 aprile 2022 – l’Adige

«Rincari delle bollette da spalmare nel tempo»

Le bollette continuano a registrare maxi aumenti e Dolomiti Energia macina utili che, per quanto in discesa del 7,8%, non offrono vantaggi agli utenti. Walter Alotti, segretario generale della Uil trentina, dopo aver analizzato i numeri approvati martedì dal consiglio di amministrazione di Dolomiti Energia Holding, si definisce «critico» sulle linee del gruppo.
Lei ha preso più volte posizione sul tema dei rincari in bolletta e sulla composizione dei bilanci di Dolomiti Energia. Dove cominciano gli elementi di criticità, a suo giudizio?
Con la scusa che tra gli azionisti figurano soci pubblici, si dice che i profitti restano un patrimonio dei cittadini. Occorre uscire da questo assunto perché ci sono anche soci privati che, legittimamente dal loro punto di vista, ricavano dei profitti. E i soci privati non sono poca cosa.
Sostiene anche lei che è tutto legittimo, ovviamente. Quindi cosa ritiene debba essere fatto?
Parlando di energia in un periodo di rincari difficili da sostenere, occorre fare quello che è stato pensato nei momenti più duri della pandemia, ipotizzando la tassazione degli extraprofitti delle aziende che guadagnavano nel comparto della sanità. Per la società trentina questa è un’emergenza.
E per quanto riguarda Dolomiti Energia? Come dovrebbe muoversi il gruppo?
Vede, non si può pensare solo di comunicare che c’è poca acqua e che i rincari pesano anche sugli approvvigionamenti. Analizzo quanto avviene sugli investimenti, dove non abbiamo certo la migliore situazione. Penso al ritardo rispetto ad altri territori nell’introduzione dei contatori elettronici, ma soprattutto al fatto che non siamo particolarmente avanzati nello sviluppo di fonti rinnovabili o alternative. E, poi, ovviamente, ci sono i rincari…
Cioé?
Per quanto riguarda le ricadute sui cittadini in questo periodo, non ho notato molti sforzi nel tentativo di migliorare le prescrizioni di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Eppure abbiamo visto che in realtà come Emilia Romagna o Lombardia è stato fatto di più, come nel caso di proporre ulteriori tariffe a prezzo bloccato. In provincia invece, anche nel corso di un incontro specifico con i consumatori, recentemente si è ribadito di voler rispettare le indicazioni dell’Autorità.
Anche questa, però, è una scelta della società.
Sì, ribadisco che è tutto legittimo, ma Dolomiti Energia ha un ruolo importante nel nostro contesto. Per questo le sue politiche sono importanti. Perché, ad esempio, non ragionare sulle modalità di formazione della bolletta? Visto che la società è sicuramente robusta, perché non ragionare su sistemi di calcolo in grado di spalmare i rincari nel tempo?
A proposito di politica, come giudica le misure varate fino a questo momento per mitigare il caro bollette a Roma e a Trento?
Il livello nazionale ha proposto un intervento che favorisce chi ha redditi più bassi. Si è arrivati fino ai 12 mila euro. Proprio per questo motivo, l’impatto sul nostro territorio è ridotto. Per quanto riguarda l’intervento della Provincia, che si estende a categorie oltre i 50 mila euro di reddito, si tratta di un’operazione una tantum non ancora sbloccata.
Si riferisce ai 25 milioni annunciati dalla giunta provinciale da suddividere tra 70 mila famiglie?
Sì. Per chi ha già accesso all’assegno unico subentra un automatismo che garantisce il bonus. Per chi non ha accesso diretto è stata invece annunciata una procedura da effettuare con Spid che, a meno che non sia stata sbloccata proprio oggi, risulta ferma. Nell’era digitale non dovrebbe essere complesso strutturare un portale per gestire questa situazione. E magari per poterne disporre in altre occasioni.

 

Scarica il pdf: ADIGE bollette ART 210422