Rinnovato il contratto integrativo Poli-Orvea. A poche giorni dal via libera dei lavoratori all’accordo l’azienda torna indietro su orari e part time. Sindacati: “Sprecata l’occasione di costruire positive relazioni sindacali”

E’ arrivato nei giorni scorsi il via libera dei lavoratori al contratto integrativo per i dipendenti del gruppo Poli-Orvea. L’intesa, frutto anche delle mobilitazioni dello scorso giugno, di fatto conferma gli attuali livelli retributivi, migliorando una parte del premio che viene messo in sicurezza in caso di flessione dei fatturati. Si amplia, inoltre, il congedo per le donne vittime di violenza. “E’ un risultato che abbiamo raggiunto grazie alla battaglia sindacale – ammettono Paola Bassetti, Fabio Bertolissi e Stefano Pichetti che hanno seguito il tavolo contrattuale per Filcams, Fisascat e Uiltucs -. Senza il picchetto sotto la sede Poli la trattativa difficilmente sarebbe ripartita”.

Se da una parte dunque i sindacati esprimono soddisfazione, dall’altra sono costretti a constatare ancora una volta l’indisponibilità dei vertici del gruppo a costruire positive relazioni sindacali.

In questi giorni, infatti, Poli_Orvea, senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori, ha deciso di allungare gli orari di apertura di tutti i punti vendita nelle giornate prefestive e festive; i lavoratori e le lavoratrici che avevano un contratto part time a tempo determinato e che sono dovuti tornare al contratto full time, inoltre, hanno dovuto impegnarsi a lavorare nelle giornate domenicali e festive. “Al di là del merito che chiaramente non ci vede d’accordo, constatiamo anche il metodo – sottolineano i tre sindacalisti -. I lavoratori del commercio, ed in particolare i dipendenti del gruppo Poli, si sono in questi ultimi due anni prodigati per garantire la loro presenza e il servizio per il bene collettivo e aziendale nonostante l’incertezza e il rischio ai quali erano e sono sottoposti a causa della pandemia. Il prolungamento del servizio nelle giornate del 8-24 e 31 dicembre ci sembra essere inutilmente afflittivo per questi lavoratori che meriterebbero oggi di condividere con i propri affetti almeno parte delle giornate di festa”. Una decisione quella del Poli che contraddice il valore di conciliazione vita-lavoro in cui l’azienda sostiene di riconoscersi.

Anche per questa ragione Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione.

PER FILCAMS DEL TRENTINO Paola Bassetti

PER FISASCAT DEL TRENTINO Fabio Bertolissi

PER UILTuCS
 DEL TRENTINO ALTO-ADIGE/SÜDTIROL Stefano Picchetti

 

Scarica il pdf: Comunicato Stampa Poli