17 giugno 2019 – Trentino
Rischiano il posto 280mila lavoratori 160 le crisi aziendali
Si preannuncia un’estate calda sul fronte delle crisi aziendali. Da qui ad inizio luglio sono già molti i tavoli convocati dal Ministero dello sviluppo economico, per risolvere crisi che hanno nomi più o meno noti ma che riguardano settori tra i più diversi, dagli elettrodomestici alla grande distribuzione, dall’alluminio alla consulenza informatica, e colpiscono da Nord a Sud un pò tutto il paese. Le vertenze aperte, secondo i dati forniti dai sindacati, sono 160 (in crescita dai 138 tavoli aperti al Mise a inizio anno), e coinvolgono un numero compreso tra 80 mila e 280 mila lavoratori. Vertenze nuove, ma anche situazioni di difficoltà che si protraggono da tempo senza una soluzione, e persino crisi che sembravano risolte e che invece si riaprono, come i recenti casi di Whirlpool, Arcelor Mittal e Mercatone Uno. Dietro tutto questo, imprese che scappano e altre che ricorrono sempre più spesso alla scorciatoia degli ammortizzatori sociali. «Il lavoro non è mai stato frantumato, diviso, contrapposto, con pochi diritti come adesso, con un attacco che è avvenuto attraverso provvedimenti legislativi che non li ha fatti certo il sindacato», sottolinea il leader della Cgil Maurizio Landini. Il problema, secondo il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli, è che «il Ministero dello sviluppo economico è ormai un luogo fantasma: non bastano le proroghe degli ammortizzatori sociali, ci vogliono politiche, scelte, decisioni». A pagare continuano ad essere solo i lavoratori: nel 35% dei tavoli aperti al Mise «ci saranno lavoratori licenziati, circa 90mila calcola il segretario della Uilm Rocco Palombella -, in aggiunta ai 300mila che hanno già perso il posto di lavoro». La settimana di lavoro al Ministero guidato da Luigi Di Maio si apre lunedì con la seduta pubblica per l’estrazione a sorte dei commissari straordinari del Gruppo Mercatone Uno, la cui crisi si è riaperta a fine maggio con il fallimento della Shernon Holding, che meno di un anno fa aveva rilevato il marchio e 55 negozi. Si prosegue con sette tavoli di crisi in tre giorni. Il 18 sono convocati Csp e Treofan di Battipaglia. Poi il 20 la Semitec, Auchan-Sma e Piaggio Aero.
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