21 luglio 2020 – Trentino

Rischio infiltrazioni mafiose Sindacati: «Molto preoccupati»

Dopo i dati della Dda.

Cgil, Cisl e Uil: «Nelle difficoltà, i criminali trovano terreno fertile»

TRENTO. «Quanto emerge dall’analisi della Direzione distrettuale antimafia sugli interessi della criminalità organizzata nella nostra economia e sul rischio di infiltrazioni mafiose desta grande preoccupazione e trova purtroppo conferma nell’esito di recenti indagini condotte dalle forze dell’ordine sul nostro territorio. Per questa ragione l’attenzione di tutti, compresa la nostra deve essere massima per individuare situazioni di rischio da denunciare». Lo dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, commentando il rapporto della Dia sul secondo semestre 2019. Dall’analisi risultano particolarmente a rischio alcuni comparti come il porfido, l’edilizia, il turismo e la ristorazione. «Alcuni di questi settori in anni recenti hanno subito pesanti conseguenze legate alla crisi economica e al rallentamento del mercato; altri come il turismo e la ristorazione sono messi in ginocchio adesso dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Tutto ciò conferma che in situazioni di difficoltà le associazioni criminali trovano terreno fertile – proseguono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Vale per gli imprenditori, ma vale anche per i lavoratori: in periodi di crisi e di carenza di occupazione è più facile accettare compromessi, cadere nella rete del lavoro irregolare e dello sfruttamento». Senza dimenticare che le difficoltà economica in cui si trovano diverse famiglie anche in Trentino a causa di disoccupazione e cassa integrazione. «In queste condizioni è alto il rischio di finire anche vittime di usura per fare fronte a spese che le famiglie non possono sostenere con le proprie forze – insistono-. Per questa ragione è indispensabile fare ogni sforzo per aumentare il sostegno economico ai nuclei a rischio povertà e ai lavoratori disoccupati o in cassa integrazione, rafforzando e ampliando l’assegno unico provinciale». In tal senso insistono Cgil, Cisl e Uil sull’importanza di monitorare le situazioni rafforzando i controlli ispettivi per prevenire il radicamento di situazioni illecite. «Lavoratori e imprese oneste sono quelli che pagano il prezzo più alto di fronte al diffondersi delle infiltrazioni criminali, ma non dobbiamo mai sottovalutare che a rimetterci è l’intera collettività per questa ragione il contrasto alla malavita deve riguardarci tutti. In tal senso riteniamo utile e importante il passo avanti compiuto con la sottoscrizione del Protocollo per la sicurezza. E’ anche nella collaborazione trasversale tra istituzioni, forze dell’ordine, imprese e sindacati che si possono arginare questi fenomeni. Allo stesso tempo bisogna mettere in campo politiche di welfare efficaci e in grado di intercettare e rispondere ai bisogni emergenti della comunità. Così si sottrae terreno alla malavita» concludono.

Scarica il pdf: mafia ART 210720