Ristorazione. Accordo raggiunto sul contratto nazionale
L’intesa porterà 200 euro in più nelle buste paga dei dipendenti di bar, ristoranti, mense e aree di servizio e catene. Passi avanti importanti su pari opportunità e violenza di genere
Al termine di una lunga e faticosa trattativa proseguita ad oltranza nelle giornate di martedì e mercoledì è stato raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto nazionale della ristorazione. Per dipendenti di bar e ristoranti, di mense scolastiche e ospedaliere, di aree di servizio e grandi catene arriverà un aumento medio lordo in busta paga di 200 euro.
I dipendenti trentini interessati sono 15mila, un milione a livello nazionale.
L’intesa è stata sottoscritta da Filcams, Fisascat e Uiltucs con Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi. Non hanno sottoscritto l’accordo, invece, Anir Confidustria e Angem.
Il nuovo contratto, in vigore fino al 31 dicembre 2027, prevede come detto un aumento contrattuale a regime di 200 euro al 4° livello, da riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50€ sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024; seguiranno altre 4 tranche di 40, 40, 30 e 40 euro.
Previsto l’aumento di 3 euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027.
Il contratto segna passi avanti anche sul fronte normativo, ed in particolare sulle politiche di genere e sulla tutela delle lavoratrici vittime di violenza. Vengono inseriti per la prima volta misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, con percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva. Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di Congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla legge, e viene definita anche la possibilità di essere trasferiti in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati.
Passi avanti anche sulla genitorialità dove sono stati migliorati i congedi di maternità e paternità.
E’ stata anche aggiornata la classificazione del personale con la previsione di nuove figure professionali e le modalità di passaggio dal 6° livello al 6° super per le addette delle mense.
Soddisfatte le tre sigle sindacali. «Un risultato rilevante ottenuto dopo un negoziato articolato e complesso, sostenuto anche con la mobilitazione» dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, sottolineando «l’importanza di aver rinnovato il Contratto nazionale, definendo significativi aumenti salariali e positive modifiche normative, respingendo richieste di scambio diritti/salario. Una conquista importante per le lavoratrici e i lavoratori che riafferma la centralità e unicità del Contratto nazionale». Infine, le organizzazioni sindacali rimarcano che “questo rinnovo manda un chiaro segnale anche alle aziende aderenti ad Anir e Angem, perché riconosce la specificità del comparto e le chiama ad una assunzione di responsabilità, in mancanza della quale il sindacato continuerà a mettere in campo le iniziative di lotta necessarie a tutelare il giusto riconoscimento del contratto rinnovato a tutte le lavoratrici e ai lavoratori».
Trento, 7 giugno 2024
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