28 ottobre 2021 – Corriere del Trentino
Roma sconta al Trentino 120 milioni. Una parte pagherà il rinnovo dei contratti. I sindacati rilanciano: «Subito la trattativa».
TRENTO I bilanci della Provincia potranno contare su 120 milioni in più ogni anno grazie al nuovo accordo con lo Stato, siglato di martedì tra il Ministero dell’Economia e i governatori di Trento e Bolzano Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher. E per il 2022 altri 90 milioni frutto della chiusura della trattativa che riguardava i gettiti arretrati sui giochi: «Orgogliosi di questo risultato — ha commentato Fugatti — e ora ci sono i soldi anche per il contratto del pubblico impiego».
L’annuncio dell’avvenuto accordo l’ha dato ieri lo stesso Fugatti con una breve comunicazione in apertura dei lavori del consiglio provinciale, un gesto di cortesia per rendere partecipi della buona notizia tutti i consiglieri. I dettagli sono stati poi spiegati più tardi nel palazzo della Provincia: «Dopo giornate intense di trattative, diventate frenetiche negli ultimi giorni, posso dire che abbiamo lavorato al meglio per dare sostenibilità alle scelte del futuro» . Il nuovo accordo è dunque un aggiornamento del Patto di garanzia del 2014, per il quale si doveva un contributo annuo allo Stato di oltre 900 milioni annui per concorrere al risanamento del debito pubblico: «Su questo punto — spiega il governatore — il nostro contributo sarà diminuito del 20%, e rimarranno dunque nelle disponibilità della Provincia 85 milioni all’anno. Ma accanto a questa diminuzione percentuale, con l’accordo siglato martedì lo Stato si impegna a versare alla Provincia di Trento 20 milioni all’anno delle riserve dell’erario, le risorse che si era trattenuto fin dai tempi dei governi dell’austerity». Un «debito» riconosciuto, che però non era mai stato onorato prima, se non con un versamento di 60 milioni nel 2021: «Ora è scritto nell’accordo, il versamento sarà annuale, 20 milioni fino a esaurimento della mole che ammonta a 600 milioni». E Fugatti fa i conti: «Tolti i 60 milioni già versati ne rimangono 540 che saranno recuperati in trent’anni, una garanzia per gli anni a venire». Gli altri punti dell’accordo riguardano la partita dei gettiti sui giochi e sulle accise. «Sulle accise — afferma Fugatti — la trattativa è ancora aperta, ma sui giochi si è arrivati ad un’intesa che prevede il riconoscimento di una cifra annua che vale circa 12 milioni». E il governatore torna a fare i conti: «Tutto insieme, il 20% in meno del contributo per il risanamento del debito pubblico, più le riserve dell’erario e il riconoscimento dei gettiti sui giochi, si tratta di 120 milioni all’anno. In un quinquennio, sono 600 milioni, che in un’ottica di medio periodo sono importanti».
Per il 2022 queste risorse sono però di più, grazie alla chiusura del contenzioso per quanto riguarda la partita dei giochi che riguarda il passato: «Sugli arretrati lo Stato riteneva di avere dei diritti, cosa che sia noi che la Provincia di Bolzano contestavamo. L’accordo prevede di chiudere la questione con un versamento una tantum di 190 milioni, di cui 90 sono per la Provincia di Trento». Nell’accordo siglato un’altra novità, lo slittamento al 2028, rispetto al 2023, del calcolo del contributo al
risanamento dello Stato sulla base della variazione di percentuale rispetto al debito delle Pubbliche amministrazioni, un meccanismo che — prevedendo nei prossimi anni la necessità del rientro dalla politica espansiva di questo periodo — avrebbe potuto esporre la Provincia a un amento della contribuzione: «C’è uno slittamento di cinque anni — conferma Fugatti — e questo ci mette al riparo da possibili rischi». «Ora ci sono anche i soldi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego». Per il governatore prima era impossibile pensare di poter rispondere positivamente alle richieste dei lavoratori: «Alla luce di questo accordo si può affrontare anche questo tema. Un rinnovo contrattuale giusto e doveroso — ammette Fugatti — per categorie di lavoratori che hanno dato grande contributo durante la pandemia e che lo danno anche oggi nella fase della ripresa». Fugatti si dice soddisfatto per il risultato: «Questo accordo è stato possibile grazie al lavoro congiunto con Bolzano. Una trattativa fatta in silenzio, com’era giusto che fosse». Ieri, al suo fianco, Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia: «Vorrei ringraziare il Dipartimento Affari finanziari. Con la sua dirigente Luisa Tretter siamo andati a Roma tante volte, e spesso siamo tornati scornati. Ma chi la dura la vince — afferma Nicoletti — e abbiamo portato a casa un buon accordo».
Giovedì 28 Ottobre 2021CORRIERE DEL TRENTINO PAG 4 |
I sindacati rilanciano: «Subito la trattativa». Pd e Azione soddisfatti Do. Ba. TRENTO Che il nuovo accordo siglato con lo Stato sia una buona notizia è riconosciuto in modo trasversale dal mondo della politica, ma anche da quello sindacale che con le risorse in più sul bilancio può ora sperare nel tanto agognato rinnovo del contratto del pubblico impiego. «È una buona notizia — conferma dunque il consigliere provinciale dem Giorgio Tonini — perché l’accordo dà alla nostra autonomia speciale la almeno relativa certezza delle risorse sulle quali può contare fino al 2028. Ed è l’ennesima dimostrazione dell’utilità e della lungimiranza del Patto di garanzia del 2014, che l’accordo odierno conferma nei suoi capisaldi e aggiorna e adatta alla mutata situazione macroeconomica e di finanza pubblica». Per Tonini «ora la nostra Autonomia è attesa alla prova della qualità dell’uso delle risorse, che possono produrre sviluppo sostenibile e duraturo solo se si accompagnano con le necessarie riforme strutturali». Anche l’ex governatore Ugo Rossi plaude al nuovo accordo: «Accordo che è stato possibile sulla base di quel Patto di garanzia che a suo tempo era descritto dall’attuale governatore Fugatti ma anche dall’attuale presidente del consiglio Walter Kasvalder come foriero di chissà quali sventure». Per il consigliere provinciale di Azione «quell’accordo del 2014 diventa ora utile»: «Permette di mettere in campo uno sconto sul contributo di solidarietà al risanamento del debito dello Stato, permette di spostare al 2028 il calcolo del contributo sulla percentuale del debito e soprattutto mette al riparo l’autonomia da azioni unilaterali dello Stato». Per Rossi, «ora Fugatti non ha più scuse»: «Questo è un periodo felice per le risorse della Provincia, perché oltre agli sconti sul contributo allo Stato c’è stata anche la copertura del mancato gettito, cosa mai avvenuta prima. Alibi per dire che non ci sono risorse — conclude — non ce ne sono più». Soddisfatti anche i sindacati, che però chiedono l’immediata convocazione di un tavolo di trattativa: «Siamo soddisfatti — confermano le categorie di Funzione pubblica e Scuola di Cgil e Cisl, Uil Sanità, Nursing Up, Fenalt e Satos, martedì in piazza — ma c’è anche una parte di rammarico perché sembra che sia possibile investire sui comparti pubblici esclusivamente grazie ad un favorevole accordo con lo Stato. Ora si recuperi il tempo perduto e si convochino urgentemente tutte le categorie del pubblico impiego per far seguire alle parole fatti concreti in termini di risorse per rinnovare il contratto, per rivedere gli ordinamenti professionali, per assunzioni e stabilizzazioni». |
Scarica il pdf: Pubblico ART 281021 2
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