Trento, 14 maggio 2024

RSA TRENTINE FRA PASSATO ED URGENTE FUTURO

“In questi giorni ci si interroga sui bilanci in positivo e negativo delle RSA Trentine, farsi delle domande va sempre bene, ma ad un certo punto crediamo che sarebbe ora di agire accelerando le scelte nel breve e lungo periodo da parte della politica, ricordandosi che dietro i numeri ci sono professionisti che garantiscono quanto ne deriva”. Queste le parole del Segretario UIL FPL EE. LL. Andrea Bassetti.
La ricerca “spasmodica” di recupero delle risorse economiche per fare utili, ricordando poche volte che la più preziosa è quella del personale, fa sorgere il dubbio che ancora non ci sia la volontà di tradurre nel pratico quanto da sempre sosteniamo: necessario investire sui professionisti di oggi per attrarre quelli di domani. Attraverso cosa? La ricetta ha ingredienti semplici e di facile reperimento: considerando i 3,9 miliardi di euro che la nostra Provincia ha disponibili come accantonamenti, una “goccia” di questi chiediamo che vengano destinati nella prossima Legge di Assestamento PAT, per la valorizzazione del personale operante nelle RSA pubbliche e private Trentine, inseriti nei capitoli delle trattative dei rispettivi rinnovi contrattuali Provinciali.
La necessità di aumentare le indennità specifiche del personale, operante nelle RSA a vario titolo, dovrebbe seguire la linea di principio che, nel sistema d’erogazione dei servizi sanitari ed assistenziali sul territorio non dovrebbero esserci differenze retributive nei vari settori, bensì un allineamento che dia modo ai professionisti di decidere dove andare a lavorare senza il discrimine della retribuzione.
L’uscita dei bandi di concorso, nelle varie realtà Trentine, dovrebbe essere una dinamica incentivata, da noi sicuramente, nella certezza che se il dipendente gode di una retribuzione analoga al “giardino del vicino”, oltre che ad un’organizzazione rispettosa della conciliazione lavoro/famiglia, difficilmente cambierà, se non per variabili collegate ai carichi di lavoro, altro problema, che potrebbe essere mitigato da un’attenta ed ottimizzata organizzazione tempo lavoro. Diminuendo le variabili si aumenta l’attaccamento all’azienda, limitando il “fuggi fuggi” generale per sfinimento dell’inascoltato.
Sul territorio abbiamo realtà lungimiranti sia nel pubblico che nel privato, ma questa attenzione deve essere incentivata e non demonizzata da chi ha paura di essere messo all’angolo e che sarà costretto a chiedere anche quest’anno il risanamento del proprio bilancio a “mamma Provincia”.
Alla politica chiediamo che ascolti il personale e trovi gli strumenti di ricaduta, avendone come O.S. suggerito più di uno, perché chi fa la differenza sia messo nelle condizioni di “contagiare positivamente” il vicino, quest’ultimo rubando gli aspetti migliori dell’organizzazione sul personale; quel personale che garantendo servizi essenziali alla società ed agevolato nell’organizzazione del tempo lavorativo e personale, non basta solo una retribuzione maggiore, è necessario quindi investire anche sulle condizioni di lavoro, sulla gestione delle limitazioni alla mansione e dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, sulla conciliazione e sul riconoscimento, a livello mediatico, del valore delle professioni di cura.
Riteniamo che in questo modo si possa, al tempo stesso, facilitare la permanenza del personale attivo e invogliare i giovani a scegliere questa delicata professione al fine ultimo del mantenimento di una qualità assistenziale e sanitaria superiore, da sempre riconosciuta alle strutture del nostro Trentino.
 UIL FPL EE.LL.
 Andrea Bassetti