10 novembre 2016 – Corriere del Trentino
Sait 130 esuberi tra magazzino e uffici.
I sindacati: Siamo esterrefatti
Si attendevano 60 esuberi e invece la cifra sale a 130, un terzo dei 400 dipendenti nella struttura di via Innsbruck. Il presidente del Sait, Renato Dalpalù è consapevole della gravità della decisione, ma si assume la responsabilità e poi si rivolge alle Famiglie cooperative riunite nel consorzio: «Noi facciamo i compiti a casa. Poi tutti dovranno farli». Si dicono esterrefatti i sindacati, che nelle prossime settimane dovranno capire su quali ammortizzatori sociali puntare.
I dipendenti vicini alla pensione potrebbero essere circa una ventina.
L’altra sera il cda ha deliberato all’unanimità di dar corso al progetto di riorganizzazione impostato dal nuovo direttore Luca Picciarelli. Ieri intorno alle 12 la comunicazione ai dipendenti, alle 14.30 l’incontro con i sindacati e in serata l’annuncio ai media.
«Il numero così impattante rientra in un ragionamento progettuale pensato per dare una prospettiva all’azienda — ha spiegato Dalpalù —. La crisi e i nuovi competitors sono elementi importanti, dal 2014 abbiamo perso 20 milioni di fatturato e non li abbiamo più ripresi. Con il direttore Picciarelli c’è un cambio di passo: questa è la parte più difficile, ma bisogna andare fino in fondo». Gli esuberi, come anticipato dal Corriere del Trentino, riguardano magazzini e uffici, 400 dei 650 dipendenti totali del consorzio.
«La parte vendita non verrà toccata, dobbiamo puntare sul commerciale per accrescere il fatturato» ha specificato il direttore. Ma possibile che un terzo dei dipendenti sia in più? «Questo è il male della cooperazione — ha ammesso Dalpalù —. Ora però non si può continuare a rimandare: in certi momenti bisogna azzerare e rivedere l’organizzazione. Forse si poteva fare prima». Va ricordato che sempre Dalpalù ha fatto approvare l’ultimo bilancio Sait con circa 11 milioni di perdita, derivanti da svalutazioni di immobili per 12,5 milioni.
Altra «pulizia» che non era più possibile rinviare.
Picciarelli intende aumentare l’efficienza della macchina, perciò deve ridurre i 27 milioni di costo del personale. «E non ci si può fermare a questa iniziativa» ha aggiunto. In arrivo razionalizzazioni anche fra le circa 70 Famiglie cooperative? «Noi interveniamo nel nostro ambito — ha risposto Dalpalù — Le Fc faranno il loro. Già ci sono alcune fusioni, in futuro si vedrà». I dipendenti in quest’altro ramo sono 1600, con molti piccoli negozi fuori mercato. «Di sicuro — ha poi sbottato — l’uscita di Tione incide.
Tutto è connesso». Coop Giudicarie ha deliberato l’uscita dal Sait a fine marzo, portando via 8,5 milioni di fatturato. Il presidente ha deciso di «metterci la faccia», ma anche per lui non è facile. Tanto che ha specificato: «Ho davanti gli ultimi due anni di mandato, che potrebbe anche concludersi prima».
Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) e Walter Largher (Uiltucs Uil) insorgono: «Numeri inaspettati ed elevatissimi rispetto ad una struttura che conta complessivamente circa 400 dipendenti». Domani in programma l’assemblea sindacale, in attesa della comunicazione formale degli esuberi. Poi si cercherà di trattare, usando ammortizzatori sociali e riflettendo sulla tempistica. Per un accordo ci sono al massimo 75 giorni di tempo.
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