7 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Sait apre la mobilità: 116 esuberi.

Largher: «Inaccettabile, stagione positiva».

Il Sait ha aperto la procedura di mobilità per 116 dipendenti. Il numero dei licenziati cala dai 127 annunciati in passato, ma il taglio è comunque drastico. Partono adesso le trattative per cercare di ridurne l’impatto. In ogni caso le persone rimarranno a casa dopo il 3 aprile 2018, quando sarà scaduta la cassa integrazione straordinaria. Per Walter Largher (Uiltucs) e Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl) adesso iniziano i 75 giorni in cui entrare nel concreto e cercare di ridurrei sacrifici.

Nell’apertura della procedure la società presieduta da Renato Dalpalù e diretta da Luca Picciarelli ricostruisce i motivi che hanno portato alla decisione. Nel 2014 Sait ha perso 20,4 milioni di fatturato, gap ridotto solo di 3,7 milioni nel 2015, mentre nel 2016 ci sono state perdite ulteriori di 7,8 milioni. Il risultato operativo è calato così dai 5,4 milioni del 2013 ai 4 milioni del 2016. L’utile è a sua volta calato, da 2,2 milioni nel 2013, a 0,9 nel 2016, passando per una «pulizia» nel 2015 che ha richiesto un rosso da 10,9 milioni. Il personale era di 697 unità nel 2012, ora è a quota 572, anche per effetto della restituzione del ramo d’azienda alla Famiglia coop Bassa Valsugana. Anche l’indebitamento è stato ridotto, da 80 milioni nel 2012 a 50,5 nel 2016.

In estate l’annuncio dei 130 esuberi, solo personale di uffici e magazzino. Il consolidamento dei debiti a breve, la cassa integrazione straordinaria, la mobilità volontaria, non sono riusciti ad evitare il «licenziamento collettivo». Non è possibile nemmeno ricorrere al contratto di solidarietà, da aprile in poi, perché «non consentirebbe né l’eliminazione né la riduzione dell’esubero strutturale riscontrato».

Il settore di supermercati, in una congiuntura negativa nazionale, è testimone di una competitività sempre più accesa. «Nel 2015 ci sono state aperture di nuove superfici di 6.000 metri quadrati solo sull’asta dell’Adige», e si continua, sempre con nuovi competitors. Le «azioni promozionali per arginare l’emorragia» diventano dunque indispensabili, così i margini si riducono. «Il magazzino centrale, i servizi amministrativi, informatici, di marketing e commerciali, molto risentono dell’influenza di un mercato il cui andamento si rivela pericolosamente involutivo per il Sait in termini di redditività effettiva». Sul fatturato l’uscita recente di 4 Famiglie cooperative ha comportato «un ulteriore aggravio della carenza di volumi di fatturato stimato in circa 7 milioni». Ergo: i lavoratori in eccedenza sono 116 su 572, dirigenti compresi, solo in magazzino e uffici. Verranno individuati seguendo criteri organizzativi, anzianità aziendale, carichi di famiglia e volontarietà.

A caldo interviene Largher: «Da oggi si inizia a discutere. Il numero di 116 licenziamenti è comunque inaccettabile, anche se la riduzione in parte è dovuta alla mobilità volontaria. La stagione è andata bene, nelle Famiglie cooperative si è lavorato molto, con aumenti di fatturato anche del 10-15%. Adesso vogliamo vedere i dati nel dettaglio, per un confronto serio, in cui si parlerà di ogni singolo lavoratore e si cercherà di ricollocarlo. Facciamo a questo punto un appello a Federcoop, perché sia presente».

L’iter prevede che i sindacati rispondano all’apertura della mobilità al massimo entro sette giorni. Poi ci sono 45 giorni per le trattative; altri 30 se non si arriva a un accordo, questa volta davanti al Servizio Lavoro. Dopodiché il Sait ha 120 giorni per licenziare. La procedura deve poi tenere conto del preavviso di 90 giorni, altrimenti scattano i risarcimenti. Insomma, con l’apertura ieri sera della mobilità, c’è il tempo per percorrere l’iter e arrivare a licenziare dal 4 aprile. Avanzo aggiunge: «Noi restiamo sul concreto, non coinvolgiamo altri» riferendosi all’incontro l’altro ieri fra Filcams Cgil e consiglieri provinciali. «La mobilità volontaria, che Filcams non ha voluto, ha permesso di ridurre gli esuberi. Di poco, ma tutto fa brodo. Adesso dobbiamo ridurre il contingente complessivo».

Scarica il pdf: SAIT ART 071017 (1)