l’Adige – 21 luglio 2022
Sait, magazzinieri ancora in sciopero
TRENTO -Magazzinieri del Sait ieri ancora con le braccia incrociate. I dipendenti del consorzio, al centro di un lungo contenzioso con i vertici di via Innsbruck legato al trasferimento del loro contratto di lavoro alla cooperativa Movitrento, hanno deciso una giornata di sciopero. Alla base della protesta un picco di lavoro che si è venuto a creare in questi ultimi giorni e da loro giudicato eccessivo.
A suscitare la loro protesta non è tanto l’impegno straordinario richiesto, quanto il fatto che questo avvenga alla vigilia degli annunciati licenziamenti. Entro metà della prossima settimana, infatti, si concluderà l’esame congiunto sindacati-azienda della procedura di licenziamento avviata lo scorso 13 giugno.
«Quello che sta succedendo in questi giorni è un paradosso» accusano Paola Bassetti, Lamberto Avando e Walter Largher, rappresentanti rispettivamente di Filcams, Fisascat e Uiltucs. «Periodi di intenso lavoro come questi dimostrano l’essenzialità e l’importanza di questi lavoratori. Sait però non vuole tenerne conto e pensa solo a massimizzare i risparmi sulla loro pelle».
Domani è in programma un nuovo incontro tra i vertici Sait e i sindacati. La settimana prossima scadono i termini di 45 giorni per l’esame congiunto della procedura di licenziamento con le organizzazioni sindacali. Se -come tutto lascia prevedere visto il muro contro muro degli ultimi sei mesi -le parti non troveranno un accordo nei prossimi giorni, il confronto si sposterà al Servizio Lavoro della Provincia per ulteriori 30 giorni, al termine dei quali, l’azienda procederà con le comunicazioni di conclusione dei rapporti di lavoro entro un periodo di tempo di 120 giorni.
La procedura, come noto, riguarda 70 magazzinieri che Sait vorrebbe far transitare sotto le insegne della cooperativa Movitrento adducendo questioni non tanto di risparmio, quanto di migliore organizzazione. In pochissimi -pare 3 -hanno accettato la proposta -da sempre definita “ricatto” dai lavoratori – di cedere il loro contratto a Movitrento entro il 30 giugno. «Tutto questo nonostante le “calde sollecitazioni” di Sait«, commentano i sindacalisti.
La vicenda ormai va avanti da inizio dell’anno, quando Sait ha comunicato la scelta di esternalizzare il magazzino. Una decisione a cui sindacati e lavoratori si sono opposti da subito perché -a loro dire -porterà ad un peggioramento delle condizioni di lavoro, del trattamento economico e non avranno nessuna certezza nel tempo di continuità occupazionale. Per questo fin da subito Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno chiesto ai vertici Sait di adottare la strada della cessione del ramo d’azienda, maggiormente tutelante per i lavoratori. Una richiesta però rispedita al mittente dal Consorzio con motivazioni organizzative che i sindacati giudicano non fondate. Per questa ragione appena partiranno i licenziamenti Filcams, Fisascat e Uiltucs sonno pronte a ricorrere alle vie legali per tutelare i diritti dei lavoratori. Intanto -concludono amari i sindacalisti -continua l’assordante silenzio della Provincia: «Evidentemente la sorte di questi lavoratori non interessa i nostri politici».
Scarica il pdf: ADIGE Sait ART 210722
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