22 febbraio 2017 – Trentino
Sait, ora si tratta sulla Cassa Integrazione
Domani le assemblee dei lavoratori dovranno dire se si potrà partire con il confronto
E’ stato un confronto duro e, a volte, molto teso, quello di ieri tra sindacati e vertici del Sait. Il tavolo di confronto è stato lì lì per saltare, ma alla fine è stato faticosamente rimesso in piedi. L’azienda stava per alzarsi e per chiudere il confronto quando i sindacati hanno ribadito la richiesta dei contratti di solidarietà. I vertici del Sait, presenti con il presidente Renato Dalpalù e il direttore Luca Picciarelli, hanno spiegato che il contratto di solidarietà in questa situazione non ha senso, dal momento che si cerca di ridimensionare l’organico in via definitiva e che l’obiettivo non è solo quello di affrontare un momentaneo calo del fatturato. Si vuole arrivare a una riduzione strutturale dei costi. Da qui la dichiarazione di 130 esuberi. Un numero enorme. L’azienda, però, non ci sente. Va avanti sulla strada del taglio dell’occupazione. In questa situazione, quindi, la scelta è tra la cassa integrazione per un anno, alla quale seguirebbero due anni di mobilità per gli esuberi individuati, oppure l’inizio della procedura per il licenziamento, con la mobilità e basta. E’ questo il bivio di fronte al quale si trovano i lavoratori del Sait. I sindacati, ieri rappresentati da Roland Caramelle Cgil, Walter Largher Uil e Lamberto Avanzo Cisl, infatti, hanno chiesto all’azienda di non lasciare il tavolo e hanno chiesto due giorni di tempo per decidere sulla cassa integrazione. Così domani, in due assemblee a fine turno, i lavoratori del Sait dovranno decidere se accettare l’orizzonte della cassa integrazione. E’, come si può immaginare, una scelta molto difficile, ma l’alternativa è peggiore. I sindacati contano di spuntare le migliori condizioni possibili al tavolo della cassa integrazione. Le condizioni dovranno riguardare anche le politiche di ricollocazione di chi, alla fine del percorso, perderà il posto. La scelta più dolorosa sarà proprio questa: individuare chi sarà considerato un esubero. Ci sono delle norme precise da questo punto di vista. Norme che tengono conto del carico familiare. Conta, però, anche l’incarico rivestito. Ma il confronto con il sindacato riguarderà prima le condizioni della cassa integrazione e le modalità con le quali i lavoratori potranno essere accompagnati verso un nuovo impiego. Per questo il confronto sarà ancora lungo.
Scarica il pdf: Sait ART 220217
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