31 gennaio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
Sait, polemica per la clausola «bavaglio»
L’azienda vuole un vincolo di riservatezza, ma i sindacati replicano: «Restrizione troppo ampia, ci impedirebbe di parlare»
La delicata trattativa per il rinnovo del contratto integrativo dei 472 dipendenti Sait oggi dovrebbe finalmente giungere ad un esito positivo, con la firma di azienda e sindacati. Rimane, tuttavia, una questione aperta che potrebbe far ulteriormente rinviare la chiusura e sulla quale ieri sindacati e Consorzio non si sono risparmiati qualche frecciata. Parliamo di una «clausola di riservatezza» che Sait vorrebbe inserire nell’integrativo e che in soldoni imporrebbe ai rappresentanti sindacali una forte limitazione nelle dichiarazioni alla stampa. In sostanza spiegano i sindacati si tratterebbe di una sorta di «bavaglio» a 360 gradi che andrebbe a riguardare non solo le informazioni interne su dati di bilancio e risultati raggiunti («e su questo spiega Walter Largher della Uil noi siamo disposti a discutere perché non siamo contrari di principio») ma anche qualsiasi altra informazione che abbia Sait come oggetto delle dichiarazioni a giornali e tv. «Così come prevista, la clausola di riservatezza va contro i principi di libertà sanciti costituzionalmente e riconosciuti anche alle organizzazioni sociali» – attaccano i tre segretari di Filcams Roland Caramelle, Fisascat Lamberto Avanzo e Uiltucs, Walter Largher. «Ci auguriamo che nelle prossime ore si possano superare le questioni aperte per arrivare ad un contratto dignitoso per tutti i lavoratori e le lavoratrici di Sait».
La replica di Sait è affidata al presidente del Consorzio Renato Dalpalù: «La clausola di riservatezza non rappresenta un’impuntatura, ma mira piuttosto a una doverosa tutela della reputazione aziendale, che in questi lunghi mesi è stata ripetutamente infangata da alcune dichiarazioni delle sigle sindacali. Lasciamo dunque a queste ultime l’onere di spiegare ai lavoratori se su un’ipotetica bilancia il peso della loro vanità mediatica debba essere superiore all’interesse economico dei lavoratori stessi. Per il Sait la clausola di riservatezza è parte necessaria dell’accordo integrativo, esattamente come la firma di tutte le sigle sindacali.
In un’azienda improntata a lealtà e collaborazione, che guarda anche alla sperimentazione di pratiche partecipative, il rispetto reciproco e la difesa del buon nome dell’azienda medesima sono le premesse indispensabili per il consolidamento dei posti di lavoro e per un più efficace servizio ai consumatori e al territorio».
Per quanto riguarda l’intesa sulla parte economica, Dalpalù rivendica il ruolo attivo del Consorzio: «L’accordo è frutto della creatività del management del Sait, per riconoscere una parte fissa del salario integrativo a tutela delle retribuzioni minori e a dimostrazione della effettiva volontà di raggiungere un accordo».
Scarica il pdf: Sait ART 310119
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