10 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino

confronto tra provincia, sindacati, federazione e consorzio

Sait, si cerca di ridurre l’impatto degli esuberi

Lungo confronto, ieri pomeriggio, tra sindacati, Provincia, Federazione della Cooperazione e vertici del Sait sui 130 esuberi dichiarati dal Consorzio delle coop di consumo. Al confronto erano presenti gli assessori provinciali Alessandro Olivi e Tiziano Mellarini, il segretario generale della Provincia Paolo Nicoletti, il dirigente del settore lavoro Moser, il presidente del Sait Renato Dalpalù, il direttore Luca Picciarelli, il presidente della Federazione della Cooperazione Mauro Fezzi, Roland Caramelle per la Cgil, Walter Largher Per la Uil, Lamberto Avanzo per la Cisl e i delegati sindacali delle rappresentanze di base. L’incontro è iniziato alle 17,30 ed è andato avanti per tre ore.

Il confronto ha riguardato il caso specifico degli esuberi al Sait, ma si è anche allargato alle regole del commercio in generale e, in particolare agli orari e alle aperture domenicali che vengono contestate dai sindacati. Su questo tema Olivi si è detto disponibile a discutere. Il timore è che la mancanza di regole possa attirare in Trentino grandi gruppi che prima o poi, attirati anche dal benessere del territorio, possano decidere di sbarcare in forze mettendo in difficoltà i gruppi locali e rischiando provocare un vero e proprio terremoto dal punto di vista occupazionale, con il venir meno sia di diritti che posizioni salariali. Il modello indicato dai sindacati è quello del Friuli Venezia Giulia, che ha saputo darsi dei limiti in termini di orari e di aperture domenicali. Ma viene indicato anche il modello austriaco dove spesso i supermercati chiudono il sabato pomeriggio e riaprono il lunedì. Per quanto riguarda gli esuberi, i sindacati hanno chiesto che in tutta la trattativa venga coinvolta la Federazione per verificare se è possibile trovare una soluzione, anche se solo parziale, per qualcuno dei lavoratori destinato a perdere il posto. In particolare, si pensa a una ricollocazione nelle Famiglie cooperative che nei prossimi mesi o anni abbiano personale in uscita. Sul punto Fezzi si è mostrato dubbioso. Dalpalù, però, si dice disponibile a trattare, anche se mostra una certa fretta: «Il Tavolo c’è e regge. Se si trovano delle soluzioni per qualcuno ben vengano. Andiamo a esplorare tutte le soluzioni».

Scarica il pdf: Sait ART 100217