l’Adige – 12 gennaio 2024

Salari, Fugatti apre il confronto il 22 gennaio

 

È stato fissato per il prossimo 22 gennaio l’incontro annunciato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e le parti sociali per cominciare a parlare di salari. L’oggetto della convocazione è molto stringato: «avviare il confronto in materia di retribuzioni e costo del lavoro». Sarà la prima occasione per condividere con categorie imprenditoriali e sindacati il tema dei salari dei trentini, che il presidente della Provincia, dopo la rielezione, ha indicato come priorità per la nuova legislatura insieme a quello della casa. Le posizioni e le aspettative di imprenditori e rappresentanti dei lavoratori sono diverse e vengono ben rappresentate dalle parole di Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil del Trentino, che sintetizza la linea condivisa con Cisl e Uil, e da Mauro Paissan, presidente di Confesercenti Trentino e del Coordinamento provinciale imprenditori.
Per Andrea Grosselli quello dei salari è un problema molto grave, tanto da parlare di «pandemia salariale» e «tutto italiano» inoltre «in Trentino i salari sono in media più bassi di tutto il Nord Est e il 60% delle lavoratrici e dei lavoratori non hanno aumenti da 3-5 anni, perché non si rinnovano i contratti, mentre l’inflazione è arrivata all’8,7% nel 2022 e nel 2023 è stata superiore al 5%, un’erosione pari a due mensilità in tre anni. Parliamo di 120.000 persone che aspettano aumenti da anni, più di 5 nei settori del commercio e turismo».
Per i sindacati tra le priorità ci sono i giovani, per i quali chiedono che «ci siano retribuzioni adeguate alle qualifiche e contratti stabili». Grosselli chiede alla Provincia che «gli sgravi Irap per 70-80 milioni che vengono concessi ogni anno a pioggia alle imprese, vengano invece condizionati al rinnovo dei contratti e alla stabilizzazione dei giovani». Infine, i sindacati sul welfare sollecitano la Provincia a prevedere aiuti ai giovani per la casa (integrazioni al canone d’affitto sul mercato privato) e l’indicizzazione dell’assegno unico.
Mauro Paissan, presidente del Coordinamento imprenditori, in via preliminare, dichiara di apprezzare l’approccio del presidente Fugatti: «Penso che ci presenterà dei dati e delle proposte su cui ragionare. La parte delle retribuzioni è importante, perché siamo consapevoli dell’erosione del potere d’acquisto. Ma il problema non sono solo i salari, il tema delle risorse umane va approcciato con una visione più ampia, di sistema. C’è la questione del mismatching, ovvero la mancanza di corrispondenza tra domanda e offerta, per cui non si trovano lavoratori. Poi c’è la soddisfazione dei lavoratori, che non è data solo dalla retribuzione». «Secondo noi – sostiene Paissan – va creato un contesto accogliente e per questo il tema della casa è fondamentale. Al lavoratore va offerto oltre a una retribuzione adeguata, un territorio accogliente, una comunità che garantisce l’accesso all’abitazione, servizi sanitari, welfare». E qui entra in gioco il ruolo della Provincia, così come nella formazione: «In un programma di medio lungo periodo sarà importante lavorare a un rapporto tra scuola e mondo delle imprese, perché spesso dalla scuola escono ragazzi disallineati rispetto alle richieste delle imprese. Quindi sarà importante aprire un ragionamento con la vicepresidente Gerosa sulla formazione professionale, ma anche con l’assessore Spinelli sull’università». Sulla questione specifica del rinnovo dei contratti Paissan sostiene: «Dove le imprese possono lo stanno facendo, c’è la volontà di tutti, anche se per i più piccoli è più difficile. Posso dire però che per il turismo nel 2022 ho firmato personalmente il rinnovo del contratto, quindi un adeguamento c’è stato. Per il commercio Confesercenti Trentino è allineata al nazionale e siamo pronti: attendiamo solo che i sindacati firmino».

 

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