Il T – 16 aprile 2024
«Salari, mancati aumenti per 400 euro». Petrolli (Uil trasporti): «Rinnovo del contratto, obiettivo chiudere entro giugno»
«Il tallone d’Achille di Trentino trasporti è il servizio urbano di Trento». Sintetico quanto tranchant Nicola Petrolli, segretario generale della Uil trasporti del Trentino, nel definire le criticità della mobilità pubblica. Tra queste il nodo «contratto». «Gli stipendi sono fermi da 20 anni — spiega — Ci mancano aumenti per 300-400 euro».
Per quanto riguarda il contratto, l’assessore provinciale Mattia Gottardi ha annunciato l’avvio della contrattazione sindacale per il rinnovo del contratto di secondo livello, «che — ha aggiunto — dovrebbe risolvere alcune questioni sospese con il personale viaggiante, sia a livello retributivo che di qualità della vita». La Uil, il sindacato più rappresentativo in Trentino trasporti, siede al tavolo insieme alla Cgil, alla Cisl e alla Faisa. «A livello nazionale — spiega Petrolli — sono saltati tre rinnovi, cioè mancati aumenti per 300- 400 euro. Il contratto provinciale, invece, è scaduto il 31 dicembre 2023. La Provincia deve ancora far sapere quante risorse è disposta a stanziare per il rinnovo. Noi puntiamo a un aumento di 150-200 euro. Speriamo di riuscire a firmare il rinnovo entro giugno».
Ma, com’è noto, oggi il problema numero uno è la carenza di personale. Trentino trasporti conta complessivamente circa 800 autisti, di cui 230 del servizio urbano di Trento. «Come dice l’azienda, mancano 50 autisti: una ventina su Trento, 15 sull’extraurbano, una decina su Rovereto — dice il sindacalista della Uil — Il ricorso ai privati non fa bene a nessuno, ma in caso di necessità non se ne può fare a meno. Anzi, mi dispiace dirlo, ma è meglio dare qualcosa al privato o tagliare qualche corsa inutile pur di far respirare gli autisti già in servizio. Specialmente su Trento i turni sono intensi e la possibilità di fare ferie è scarsa perché non c’è abbastanza personale».
Per sopperire alla carenza di personale, Trentino trasporti ha avviato il progetto della Academy (la società anticipa il costo della patente e garantisce l’assunzione a tempo indeterminato), paga la metà dell’affitto fino a un massimo di 400 euro mensili ai lavoratori che provengono da lontano e riconosce l’anzianità di servizio per gli anni svolti nel settore privato. «Ne riconosce però solo 10 — sottolinea il sindacalista — Per essere più attrattivi l’azienda dovrebbe riconoscere fino a 20 anni di anzianità di servizio». Infine, in merito al «tallone d’Achille», cioè il servizio urbano di Trento, «bisogna rimodulare le corse». Come spiegato dall’assessore comunale alla mobilità Ezio Facchin, il Comune di Trento sta lavorando ad un progetto base sul trasporto urbano che arrivi a definire una piattaforma per adeguare le frequenze delle linee di autobus alla domanda, con l’obiettivo di implementare l’utilizzo dei mezzi pubblici dell’8% (il T di domenica). «Finalmente il Comune di Trento comincia a concretizzare qualcosa — è il commento di Petrolli — Ricordo che i tempi di percorrenza delle linee urbane di Trento risalgono agli anni Ottanta. Oggi bisogna diversificare gli orari e rimodulare le corse, cancellando quelle inutili: ci sono alcune corse, soprattutto quelle private, che viaggiano completamente a vuoto». Ciò richiede anche una «diversa organizzazione dei turni di lavoro — conclude il sindacalista — Ci sono turni che prevedono una pausa di un’ora e mezza tra una corsa e l’altra: si inizia alle 6 del mattino, alle 8.30 si finisce e poi si riprende alle 10».
Scarica il pdf: IL T trasporti 160424
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