Corriere del Trentino – 22 dicembre 2023

Salari. Sindacati: «Pronti a discutere, ma subito»

TRENTO I sindacati sono pronti. «Se oggi comincia un nuovo corso, basato sul metodo del dialogo sociale — fanno sapere congiuntamente le sigle — il sindacato trentino è pronto a fare responsabilmente la propria parte. Cgil, Cisl e Uil sono d’accordo a lavorare a un patto sociale per la crescita equa e sostenibile del Trentino, un accordo che affronti con determinazione l’emergenza salariale, costruisca risposte strutturali attraverso il welfare alla denatalità e al fabbisogno abitativo». Insomma, per i sindacati Fugatti sembra finalmente essersi sintonizzato con le loro rivendicazioni: «L’impegno assunto oggi in Aula dal presidente — proseguono — è coerente con quanto sosteniamo dall’ottobre del 2020 con una piattaforma unitaria di priorità rimasta inascoltata da imprese e istituzioni». Ma il disappunto cade sulle tempistiche «a medio termine» fissate dal governatore per ridurre il divario salariale con le regioni limitrofe: «Crediamo che quella salariale sia un’emergenza che va affrontata subito, senza procrastinare nel tempo, perché rappresenta il presente di troppe lavoratrici e lavoratori trentini. Rivendichiamo, dunque, di avere posto l’importanza di un patto sociale già da anni e ci attendiamo che gli impegni annunciati oggi si traducano quanto prima nell’avvio di progetti concreti».
Ma anche dai banchi delle minoranze emergono le prime repliche, anche se gli assensi e le obiezioni dei gruppi saranno presentati in massa oggi in consiglio. Secondo Alessio Manica, del Pd, la relazione di ieri è stata più una «sommatoria di temi» che non il «manifesto di un’idea di futuro»: «Con la relazione di programma si dovrebbe indicare dove vuole andare la maggioranza che ha ricevuto dalle urne il compito di governare — osserva il consigliere dem — Ma qui il piano per il futuro non lo riesco a trovare».
Ieri sono state anche nominate le Commissioni permanenti. Sei, quest’anno, con l’istituzione di quella competente per i temi di «Autonomia, affari generali, rapporti internazionali con l’Unione e Euregio e solidarietà internazionale», richiesta proprio dalle minoranze: «Su questo punto invece c’è soddisfazione — prosegue Manica — Abbiamo richiesto questa Commissione per accendere il focus sui temi europei ed euroregionali, e ora non resta che riempirla di contenuti».

 

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