Il T – 22 marzo 2024

Salvetti assolto. La Uil esulta e attacca Baggia, che si difende

«Dopo anni di tribolazioni si è finalmente conclusa in una bolla di sapone la controversia riguardante il nostro delegato, autista di Trentino Trasporti operativo a Rovereto». Così scrive il segretario Uil Trasporti Nicola Petrolli riferendosi a Moreno Salvetti, accusato di non aver fatto salire sul suo autobus alcuni richiedenti asilo, condannato in primo grado per interruzione di servizio — senza l’aggravante delle motivazioni razziali — ma assolto in secondo grado. «Ciò che ha casato maggior dolore — dice però il sindacalista — sono state le accuse infondate provenienti da una fazione politica che ha costruito la propria campagna elettorale emettendo giudizi prima che la giustizia potesse intervenire. Le critiche sono arrivate persino da colleghi sindacalisti — ricorda Petrolli — inclusi l’attuale sindaco di Trento, ex segretario generale Cgil, e il segretario Cisl di allora, i quali hanno condannato l’accaduto in modo vergognoso». Proseguendo con l’elenco di chi ha condannato anzitempo il suo delegato, arriva il turno di Monica Baggia, al tempo presidente di Trentino Trasporti e ora assessora della giunta Ianeselli: «Ergendosi a paladina degli extracomunitari non ha però cercato di ottenere la versione dei fatti dal proprio dipendente». Monica Baggia però non ci sta e risponde al sindacalista Uil: «Mettiamo ordine alle cose. E facciamo una premessa: in qualità di presidente ero tenuta a segnalare l’accaduto. Detto questo, prima di procedere con la denuncia feci le verifiche del caso, ed era evidente che l’autista non si era fermato ad una fermata prevista come obbligatoria. Visionai anche il video, in cui era altrettanto evidente che degli utenti facevano cenno affinché il mezzo si fermasse. Parlati anche con gli operatori della struttura per richiedenti asilo di Marco di Rovereto — aggiunge — che salirono sul mezzo e fecero il video perché affermavano non fosse la prima volta che si verificava questo comportamento».
La denuncia alla procura era stata controfirmata anche dall’allora (e tutt’ora, ndr) dirigente generale del Dipartimento Trasporti della Provincia di Trento Roberto Andreatta. «Una segnalazione per interruzione di servizio — dice — perché è stato poi il Pubblico ministero a contestare la matrice razzista», che già in primo grado non fu riconosciuta. L’ex presidente respinge la tesi che la questione sia stata da lei strumentalizzata politicamente: «Avremmo potuto come azienda costituirci come parte civile. Non l’abbiamo fatto proprio per evitare che ci fossero strumentalizzazioni politiche. Che ora, in modo anche sconclusionato, vengono avanzate dalla Cisl Trasporti».

 

 

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