15 marzo 2019 – Corriere del Trentino
«Sandoz ci preoccupa ma non siamo un bancomat»
C’è preoccupazione per il futuro della Sandoz di Rovereto, che si trova a dover anticipare di un anno lo stop alla produzione di uno dei principi attivi farmaceutici su cui si è specializzata negli ultimi anni. Oggi è previsto il chiarimento fra azienda e sindacati, che comunque già temono l’impatto occupazionale. L’assessore provinciale Achille Spinelli si dice «pronto ad intervenire», ma ricorda che l’ente pubblico «non è un bancomat». «Noi aiutiamo a insediarsi e crescere. Ma se l’azienda dimostra di non credere nel territorio, la Provincia non può credere nella medesima azienda». Da parte sua il direttore di Confindustria, Roberto Busato, è consapevole che «la perdita di un cliente importante potrà rendere necessaria una riorganizzazione», ma è anche convinto che l’azienda «manterrà la propria sede a Rovereto».
Come si legge nel recente report di Novartis Italia, di cui Sandoz fa parte, «Lo stabilimento di Sandoz Industrial Products di Rovereto è specializzato nella produzione di principi attivi farmaceutici, utilizzati prevalentemente nella formulazione di antibiotici che raggiungono quasi 200 milioni di persone in tutto il mondo, e di farmaci antirigetto utilizzati in terapie post trapianto». «Il sito è caratterizzato da alti standard di efficienza, qualità e sostenibilità ambientale, ottenuti anche grazie a un vasto programma di investimenti che, in 20 anni, ha raggiunto i 200 milioni di euro. I dipendenti sono oltre 155 e circa 500 le persone dell’indotto diretto e indiretto».
Assieme allo stabilimento di Torre Annunziata, Rovereto costituisce il polo produttivo italiano, con un numero complessivo di oltre 600 dipendenti e un volume di fatturato, soprattutto estero, di 154 milioni di euro.
Il problema: dovrebbe essere spostata in Asia la produzione di Tiamulina. A quanto pare la commessa dell’importante cliente avrebbe dovuto terminare nel 2020, ma dovrebbe venire anticipata nel corso di quest’anno. Per questo motivo l’azienda avrebbe necessità di prendere decisioni, che possono riguardare sia i propri dipendenti, sia i circa 40 della Pulicenter, che si occupano di pulizie ma sono impiegati anche nella produzione chimica, tanto da avere il contratto chimica-artigianato. «Siamo estremamente preoccupati — dice Osvaldo Angiolini della Uiltec —. Chiediamo di vederci chiaro sui numeri di produzione e sulle ricadute a livello occupazionale, sia per Sandoz che per Pulicenter. Se i livelli saranno troppo bassi la situazione difficilmente sarà gestibile con gli ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro».
Spinelli non si sottrae: «Siamo preoccupati, ma nel contempo determinati ad affrontare la situazione con tempestività e il massimo impegno». E ancora: «Un fulmine a ciel sereno che andrebbe ad incidere negativamente dal punto di vista occupazionale su una zona, quella di Rovereto, colpita da altre crisi aziendali. Abbiamo già preso contatto con gli amministratori dell’azienda e con le forze sindacali e fisseremo un incontro, prima di tutto per capire la vera entità della situazione e poi per trovare soluzioni».
Fra gli addetti ai lavori la situazione non sarebbe considerata drammatica, poiché si tratterebbe di anticipare di un anno un cambiamento già in preventivo. Occorrerà trovare come sostituire il cliente, ma gli investimenti di questi ultimi anni rendono difficile immaginare un disimpegno improvviso.
Scarica il pdf: Sandoz ART 150319
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