29 agosto 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
Sanità, bonus da 1.000 euro per 6 mila dipendenti
La vertenza sul cambio divisa. Dopo la sentenza c’è l’accordo economico con tutti i sindacati La somma sarà graduata per le varie posizioni, per l’Azienda sanitaria un salasso da 10 milioni
. Costerà quasi 10 milioni di euro all’Azienda sanitaria pagare il “cambio divisa” a circa 6 mila dipendenti per gli ultimi cinque anni. L’accordo è stato raggiunto ieri tra i vertici dell’Azienda e tutti i sindacati del comparto e prevede che ai 6 mila dipendenti venga versata una somma di mille euro (lordi) per compensarli dei 20 minuti (10 all’inizio del servizio e 10 al termine) impiegati per il cambio della divisa, in modo da iniziare il turno in orario e nelle condizioni igienico-sanitarie richieste dal lavoro all’interno delle strutture sanitarie. Sarebbe impensabile infatti per gli operatori della sanità pensare di prendere servizio in corsia, arrivando da casa con la divisa già indossata, come avviene per i lavoratori di altri settori.
Ora tocca al contratto
Soddisfatti i sindacati della sanità che hanno approvato l’accordo all’unanimità, dopo aver ottenuto dal direttore dell’Azienda sanitaria la garanzia che la somma impegnata appartiene a un capitolo completamente separato rispetto al rinnovo del contratto di lavoro del comparto sanità che è ancora in corso di contrattazione. Su questo il direttore Bordon ha rassicurato i sindacati: «Si tratta di capitoli diversi e posso anche garantire che la somma necessaria per far fronte al cambio divisa verrà coperta interamente da risorse interne all’Azienda, senza la necessità da parte nostra di chiedere ulteriori risorse alla Provincia». Bordon ha ringraziato anche i sindacati per la responsabilità e lo spirito di collaborazione con cui hanno affrontato questo accordo. I 10 milioni quantificati da Bordon si giustificano con gli oneri che l’azienda dovrà versare in aggiunta alle somme che saranno versate ai lavoratori.
Bonus “personalizzato”
I sindacati presenti al tavolo con i rappresentanti di Cisl, Fenalt, Cgil, Nursing Up e Uil avrebbero preferito un “bonus” più alto per i lavoratori, attorno ai 1.500 euro lordi, ma hanno preso atto della disponibilità aziendale ad allargare la “platea” dei beneficiari: in un primo momento la previsione era infatti di includere circa 5 mila lavoratori, che sono saliti a 6 mila considerando anche altre categorie. Parliamo di infermieri (soprattutto), ma anche di operatori socio sanitari e di tanti tecnici e personale addetto alle strutture sanitarie che negli ultimi 5 anni ha prestato servizio all’interno dell’Azienda sanitaria. I mille euro lordi sono in realtà una cifra massima che sarà erogata in busta paga tenendo conto del periodo di servizio effettivamente prestato: i dipendenti con contratto part-time riceveranno una somma ridotta in misura proporzionale al loro contratto, come anche i dipendenti che negli ultimi cinque anni hanno goduto di lunghi periodi di aspettativa o comunque sono stati assenti dal lavoro.
La causa pilota
L’accordo è avvenuto sulla base di una causa pilota avviata dalla Uil che ha visto una dipendente dell’Azienda sanitaria vincere il ricorso individuale in tribunale. Il patto tra sindacati e azienda non pregiudica il diritto di ogni lavoratore di affrontare una propria causa, ma presumibilmente la grande maggioranza di lavoratori entreranno nello scenario delineato ieri mattina. E in futuro? I 20 minuti di cambio divisa saranno riconosciuti in busta paga.
Scarica il pdf: sanita ART 290819
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