Il T – 17 gennaio 2023
Sanità. Case della comunità, via alle gare. L’allarme: manca personale
Partono le prime gare per progettare e realizzare le case e gli ospedali di comunità, uno dei progetti più importanti in Trentino della Missione 6 “Salute” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ma anche una delle conseguenze più rilevanti della pandemia di Covid-19: le nuove strutture dovrebbero rafforzare la medicina territoriale, sacrificata negli anni dell’emergenza, e sottolineare il nuovo impegno per la salute dei cittadini.
Tra ottobre e i primi di quest’anno l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha bandito gare per la progettazione definitiva ed esecutiva e la direzione operativa dei lavori per la ristrutturazione dell’ospedale di Ala, dell’edificio ex Sea a Trento nord, acquistato a ottobre dall’Azienda sanitaria per 1 milione 650mila euro, del Padiglione Perusini a Pergine, per la demolizione e ricostruzione dell’ex caserma dei Vigili del fuoco di Cles per realizzare, appunto, la casa della comunità. La mappa delle nuove strutture comincia a prendere forma. Ma il sindacato lancia l’allarme: non sappiamo ancora quali servizi e quale personale sono previsti, siamo preoccupati perché già oggi nel sistema sanitario trentino mancano medici e operatori sanitari.
Il 22 aprile 2022 la giunta Fugatti ha approvato il Piano operativo provinciale che individua a livello locale gli interventi della Missione “Salute” del Pnrr. Il 27 maggio è stato approvato l’accordo col Ministero della salute. Il Piano operativo provinciale prevede una spesa di oltre 68 milioni di euro, di cui 64,65 milioni sono risorse europee del Pnrr. Il totale della Missione 6 “Salute” vale in Trentino 86 milioni, di cui almeno 25 destinati alla nuova rete di assistenza territoriale.
La rete di prossimità si articola in dieci case della comunità, cinque centrali operative territoriali e tre ospedali di comunità. Le case della comunità sono strutture dedicate ai servizi sanitari di base che promuovono un intervento integrato e coordinano i servizi esistenti, con particolare attenzione ai pazienti cronici. Sono previste a Trento, Cles, Malè, Rovereto, Predazzo, Pergine, Ala, Riva del Garda, Borgo Valsugana, San Giovanni di Fassa.
Le centrali operative territoriali svolgono la funzione di coordinamento della presa in carico della persona in raccordo con la rete dell’emergenza. Gli ospedali di comunità sono strutture con un numero limitato di posti letto, quindici o venti, gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario, per la presa in carico di pazienti che richiedono interventi sanitari potenzialmente erogabili a domicilio, ma che necessitano di ricovero in strutture intermedie per mancanza di un domicilio idoneo e di sorveglianza infermieristica continuativa. Le strutture sono previste a Mezzolombardo, Pergine e Ala.
A Trento il presidio territoriale c’è già nella zona sud, mentre manca a nord. Perciò lo scorso ottobre l’Azienda sanitaria ha acquistato l’edificio di via Unterveger che era della Sea spa, da tempo in liquidazione, per 1 milione 650mila euro. In questo immobile sorgerà la casa della comunità di Trento nord. Alla fine di ottobre sono stati avviati i confronti concorrenziali per gli incarichi di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza per un lavoro che complessivamente vale 1,8 milioni. Si tratta infatti di ristrutturare e trasformare l’immobile, che faceva parte di un più ampio complesso commerciale, e precisamente di sistemare circa 1.300 metri quadri a piano terra e 1.300 metri quadri al primo piano oltre agli spazi pertinenziali in copertura ed esterni. Il 29 dicembre una determinazione del direttore dell’Azienda sanitaria affida l’incarico della relazione geologica per adeguamento strutturale.
Al piano terra dell’ex ospedale di Ala verrà realizzata la casa della comunità: spesa di 390mila euro. Al secondo piano invece è previsto l’ospedale di comunità da 17 posti letto. La ristrutturazione costa 2,5 milioni. A Cles la struttura, poliambulatorio più il sottotetto dedicato a servizi del Comune, sorgerà al posto dell’ex caserma dei Vigili del fuoco: un intervento da 3,6 milioni. A Pergine casa e ospedale di comunità, insieme all’hospice, saranno realizzati presso il Padiglione Perusini, per una spesa totale di 11 milioni. A Rovereto la casa della comunità sorgerà nell’area ex Bimac (Il T del 12 gennaio).
L’Azienda sanitaria, inoltre, non trascura l’ospedale Santa Chiara, che viene ammodernato con 15 milioni, sostenuti dal Pnrr, in attesa del nuovo ospedale. Il 2 gennaio è stato affidato l’incarico per il nulla osta di fattibilità antincendio in vista di lavori da 10 milioni complessivi. «Sono ancora primi passi, il progetto delle case di comunità non è ancora partito» sostiene Giuseppe Varagone, segretario della Uil Fpl Sanità. «Ad oggi ci sono le linee generali, ma la cosa che preoccupa è che non sappiamo quali servizi si vogliono insediare e quindi quale personale sarà necessario».
«Non ci basta la struttura – sottolinea Varagone – Già oggi manca personale sanitario e medico in diverse strutture sanitarie del Trentino, Chiediamo alla Provincia quale sarà il personale richiesto per queste nuove case e ospedali di comunità e se sarà sufficiente».
Scarica il pdf: IL T sanita ART 170123
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