Il T – 17 marzo 2024

Sanità. Cure primarie, mancano infermieri

«La situazione infermieri nel distretto della Vallagarina per il Servizio territoriale e delle cure primarie è peggiorata contrariamente a quanto dichiarato dal direttore dell’Apss Antonio Ferro». È duro e diretto il segretario della Uil Fpl sanità del Trentino Giuseppe Varagone che è deciso a mettere i puntini sulle «i» per mettere in luce la situazione drammatica in cui versa il personale infermieristico da più di un anno e che, a conti fatti, almeno stando alle sue ricostruzioni, non avrebbe avuto risposte concrete e reali da parte dell’Azienda sanitaria. Tutto parte nel maggio del 2023 quando Varagone manda una prima lettera all’Apss per denunciare le difficoltà e l’assenza di almeno 7 infermieri. Successivamente viene inoltrata una seconda missiva il 25 agosto del medesimo anno. Si arriva così all’11 marzo scorso quando il sindacato ha incontrato i vertici aziendali e il direttore Ferro. «In quell’occasione ci sono stati dati dei numeri di nuove assunzioni – racconta Varagone – che però non corrispondono al vero, o meglio, che devono essere letti con attenzione perché in quel calcolo mancano un sacco di confronti. Negli ultimi mesi – continua il sindacalista – dieci infermieri hanno cessato il proprio servizio o hanno fatto la scelta di licenziarsi e a tutt’oggi, a differenza di quello che è stato dichiarato durante l’ultimo incontro e cioè che sono state fatte 12 nuove assunzioni, la verità è ben altra. Se si vanno a guardare i turni di lavori si può vedere con chiarezza che sono stati sostituiti solo 5 dipendenti. Inoltre sappiamo che ce ne sono in uscita altri tre. Appare evidente che i carichi di lavoro per chi è ancora in servizio non fanno che aumentare in modo esponenziale». Una situazione che Varagone ritiene inaccettabile e non più procrastinabile. Da parte sua è richiesto all’Azienda un intervento immediato a supporto del personale in servizio non solo in termini di assunzioni, reali, ma anche di ulteriori accortezze. «Alcuni professionisti – ricorda il sindacalista – hanno ferie residue dal 2022 e tutte quelle del 2023. I professionisti non riescono a usufruire del distacco psicofisico necessario. Su Rovereto la situazione è peggiorata invece che migliorare e se prima mancavano sette infermieri oggi ne mancano almeno dieci e tutto va a discapito dei pazienti. Inoltre ci viene segnalato che da anni non viene
distribuito il vestiario necessario per svolgere il lavoro, costretti a portare a casa i capi per lavarli e sanificarli. Scandaloso, infine, – continua Varagone – è che i professionisti, visto i mezzi aziendali non suvvicienti e in disuso per rotture, siano costretti ad utilizzare i propri mezzi o addirittura, se riescono ad avere un mezzo aziendale, sono obbligati a farsi carico della gestione portando queste vetture a fare i cambi olio e gomme o a far fare la manutenzione ordinaria». Molti sono i problemi evidenziati dal sindacalista come la non compatibilità dei tablet con il programma di gestione o il prezzo dei buoni pasto valutato non adeguato al costo della vita odierno.

 

Scarica il pdf: IL T sanita 170324