20 novembre 2021 – Corriere del Trentino

Sanità, i lavoratori «somministrati» chiedono certezze. Presidio in via Degasperi: a rischio 130 persone. Martedì una delegazione incontrerà il direttore

TRENTO La lotta paga, e il presidio di ieri mattina dei lavoratori «somministrati» dell’Azienda sanitaria ha smosso le cose, ottenendo l’incontro tanto atteso e tanto richiesto con il vertice aziendale nella persona del direttore Antonio Ferro: «Ci sono stati rinnovati i contratti per mesi e mesi — spiega uno dei manifestanti — e ci sono lavoratori che sono in Azienda da anni. Ora resteremo senza lavoro, perché nei bandi per le assunzioni non saranno tenuti in considerazione l’anzianità di somministrazione lavoro».

Ieri al presidio in via Degasperi le bandiere dei sindacati che supportano la protesta degli interinali, assunti a «somministrazioni» tramite le agenzie private: Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp. Il gruppo di lavoratori chiedeva al megafono un incontro, scandendo questa parola come uno slogan: «Non ci hanno mai voluto incontrare». Ma nel pomeriggio un’apertura da parte dell’Apss, con una proposta di confronto in giornata, poi slittata a martedì. «La protesta ha portato ad un piccolo passo avanti. Dopo più richieste di incontro cadute nel vuoto — affermano soddisfatti i sindacati — assieme a una delegazione di lavoratori e lavoratrici incontreremo Ferro. L’auspicio è quella di porre le basi per costruire una soluzione per questi 130 lavoratori che da qui a fine anno resteranno senza un’occupazione». Si tratta di varie figure professionali — professionisti sanitari, amministrativi, magazzinieri — che nei due anni di pandemia hanno lavorato nelle strutture sanitarie e in corsia assunti dall’agenzia per il lavoro Orienta.«Anche noi, come tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità, abbiamo garantito la continuità dei servizi nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria facendoci carico anche di mansioni strategiche come quelle della farmacia e dell’accoglienza pazienti. E adesso rischiamo di andare a casa». Per le sigle sindacali «è evidente che se non ci sarà un passo indietro dell’Azienda l’impatto sarà forte anche per i cittadini»: «L’azienda sanitaria senza questi addetti avrà delle oggettive difficoltà a erogare i suoi servizi in modo ottimale». Da qui la richiesta che sarà formulata a Ferro: «Aprire nuovi bandi di assunzione tenendo conto dell’anzianità maturata in somministrazione presso Apss, e prorogare i contratti di somministrazione in essere».

 

Scarica il pdf: somministrati sanita ART 201121 2