Sanità. Pericoloso depotenziare il pubblico a vantaggio del privato
Cgil Cisl Uil: il nuovo regolamento Apss rischia di essere un’illusione. La priorità è potenziare il personale sanitario e sociale e stanziare risorse economiche adeguate. Manca l’attuazione della medicina territoriale del Pnrr
“Affidare servizi sanitari pubblici a soggetti privati è una scelta pericolosa, che rischia di compromettere la tenuta della nostra sanità, depotenziandola. Crediamo che la direzione da percorrere sia, invece, quella opposta: rafforzare il sistema sanitario provinciale investendo concretamente nel reperimento di personale, medici in primis, e stanziando risorse sufficienti per far funzionare il sistema”. Cgil Cisl Uil guardano con molta preoccupazione alla progressiva privatizzazione della sanità trentina, partendo dai settori in cui più difficile è trovare personale. “Questo purtroppo è la conseguenza di un progressivo depotenziamento del servizio pubblico. E’ dall’inizio della legislatura che questa giunta tenta di spostare l’asse sul privato – dicono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Servono investimenti strutturali, ma è difficile che chi voleva tagliare di 120 milioni di euro il budget dell’Azienda sanitaria prenda atto di questa verità. Il tutto mentre Bolzano elimina gli sgravi Irap non selettivi alle imprese e recupera risorse per la sanità”. In Trentino invece si è deciso di investire irrazionalmente nel tenere aperte i reparti di maternità in ospedali periferici con un numero esiguo di parti l’anno.
Il tema è l’accessibilità ai servizi per tutti, la loro qualità. “Il diritto alla salute e l’accesso alle cure per tutti sono principi costituzionali fondanti che per quanto ci riguarda possono essere garantiti solo rafforzando davvero la rete della prevenzione e innovando il sistema pubblico. Crediamo sia ora di andare oltre gli slogan e avere il coraggio di mettere in atto scelte lungimiranti, a vantaggio di tutto il territorio, centro e periferia”.
Coraggio, però, che secondo i sindacati manca nella riforma della giunta Fugatti. Il nuovo regolamento, infatti, non incide come dovrebbe su elementi fondamentali come la carenza di medici, soprattutto di medicina di base, sulla medicina e l’assistenza territoriale e sulla presa in carico socio-sanitaria. “Distretti sanitari e micro-aggregazioni rischiano di essere niente di più di un pannicello caldo – insistono i tre segretari -. E non è chiaro come questo nuovo regolamento si integrerà nella riforma della medicina territoriale così come prevista dal Pnrr. “Non c’è traccia di telemedicina, tele-assistenza, prossimità, potenziamento della prevenzione e presa in carico delle cronicità. Tutti elementi essenziali in una comunità che invecchia sempre più velocemente e che avrà bisogni di cura sempre più estesi. Non vorremmo che si finisse per puntare ad una valorizzazione solo formale dei presidi periferici depotenziando progressivamente invece il sistema pubblico di assistenza sociale e sanitaria e riducendo la qualità delle cure per tutti i cittadini. In questo condividiamo i timori dell’Ordine dei Medici”.
Anche per questa ragione Cgil Cisl Uil chiedono di incontrare l’assessora Segnana per conoscere nel dettaglio i contenuti della riforma e aprire un confronto sul merito dell’attuazione in Trentino del decreto ministeriale 71 che definisce i nuovi standard dell’assistenza territoriale introdotti con il Pnrr.
Trento, 17 maggio 2022
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