l’Adige – 12 ottobre 2023
Sanità. «Più soldi o tanti andranno a Bolzano»
La proposta del governatore altoatesino Kompatscher di aumentare di 600 euro lo stipendio degli infermieri al primo anno con reperibilità e servizio notturno per frenare la fuga di professionisti ha scatenato numerose reazioni anche in Trentino dove da tempo gli infermieri lamentano carichi di lavoro eccessivi, stipendi troppo bassi in relazioni alle mansioni e alle responsabilità e il numero di dimissioni dalle strutture pubbliche è in aumento tanto da rendere difficoltosa la copertura dei turni. In difficoltà ci sono non solo i reparti ospedalieri, ma soprattutto le Apsp.
Giuseppe Varagone (Uil Sanità) condivide la scelta di Kompatscher e mette in guardia dal fatto che «se non verrà immediatamente posto rimedio dal governatore Fugatti con un analogo riconoscimento economico, l’emigrazione già in corso di Professionisti che operarono nei nostri nosocomi verso Bolzano nei prossimi mesi rischia di avere numeri esorbitanti con il pericolo di chiusura di alcuni servizi». Sempre Varagone ricorda che Bolzano ha preso un altro importante provvedimento: l’incentivazione economica e gli alloggi agli studenti delle professioni sanitari. «Anche su questo tema la nostra Provincia non ha preso nessuna iniziativa».
Paolo Zanella, consigliere provinciale di Futura e candidato con il Partito democratico da sempre attento alle problematiche legate al settore sanità, sottolinea il fatto che mancano già 250 infermieri e ne serviranno altrettanti per potenziare il territorio (case della comunità e infermiere di famiglia) e per adeguare il rapporto infermieri/pazienti nelle Rsa e nei reparti a più alto carico assistenziale, vista la sempre maggiore complessità dell’utenza.
«Se si vogliono attrarre professionisti e studenti verso la professione serve anche agire sulla leva economica, che riconosca la giusta dignità alle professioni della salute». Così come si dovrebbe puntare sulla formazione. «Sono tre anni che chiedo di trovare maggiori spazi per il Polo universitario delle professioni sanitarie, vista la necessità di aumentare i numeri. In attesa del nuovo Polo di medicina delle professioni sanitarie a sud delle Albere, si sarebbe dovuto adeguare un’ala del Nest, che doveva essere già pronta per l’anno accademico in corso come succursale. Inve-
ce i lavori devono ancora partire, perché per Segnana evidentemente formare nuovi professionisti non è una priorità». Proprio oggi inizieranno le lezioni del primo anno della facoltà di scienze infermieristi i 180 nuovi iscritti. Gli studenti del secondo e terzo hanno invece già iniziato da qualche giorno e per loro le lezioni sono in parte al polo di via Briamasco e in parte all’Auditorium dell’Apss in via Degasperi.
Dalla parte degli infermieri si schierano anche Lucia Coppola e Luigino Gottardi, candidati di Alleanza Verdi e Sinistra: «Se Bolzano si muove con i fatti per far fronte ad una sanità sempre più in crisi per la carenza di personale e per le pesanti condizioni di lavoro, Trento, con la giunta Fugatti, non prende alcuna decisione in favore delle professioni sanitarie». Cesare Hoffer del Nursing Up sottolinea come all’incontro di metà ottobre con l’assessore Spinelli proprio sulla questione delle risorse economiche nn abbia dato i risultati sperati. «Ormai siamo nell’emergenza totale – dice Hoffer – chiediamo pertanto subito le direttive di giunta volte ad attivare un immediato tavolo Apran per la stipula di un accordo che preveda la valorizzazione economica di infermieri e professionisti sanitari tramite le specifiche indennità, il miglioramento della conciliazione vita-lavoro, lo sblocco di un’ulteriore quota di time, lo sblocco delle mobilità tra i vari presidi dell’Apss, per avvicinare i professionisti al proprio domicilio». Per il sindacato Nursing Up se si vogliono garantire cure adeguate, occorre migliorare le attuali condizioni di lavoro dei professionisti.
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