15 dicembre 2016 – Trentino
Sanità, i tagli preoccupano: «Pagheranno gli anziani»
Le critiche del consigliere Cia e Alotti (Uil) al piano di riorganizzazione aziendale Ieri nuovo giro di presentazione della riforma: in arrivo i coordinatori territoriali
«L’azienda sanitaria annuncia la riduzione dei ricoveri ospedalieri, ma forse dimentica che in questa provincia (un tempo abituata ad avere i servizi migliori) è previsto un importante aumento nei prossimi anni della popolazione anziana». Così è intervenuto ieri il consigliere provinciale Claudio Cia, dopo la pubblicazione sul Trentino dei contenuti del piano di riorganizzazione dell’azienda sanitaria, denunciando “l’assenza di una vera progettualità con il paziente al centro della riorganizzazione della sanità trentina, dopo che abbiamo già assistito alla riduzione delle guardie mediche e alla chiusura dei punti nascita». Sul tema è intervenuto anche il segretario provinciale della Uil, Walter Alotti, per sottolineare (oltre alla preoccupazione per i servizi sanitari) anche la mancanza di informazione: «Si tratta di un piano che non è mai stato presentato alle organizzazioni sindacali che, tra l’altro, non hanno mai avuto il piacere di conoscere il nuovo direttore dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon». E di fronte ai primi apprezzamenti che il piano avrebbe ricevuto martedì pomeriggio dal consiglio sanitario (composto per lo più da medici e altri professionisti della sanità trentina) Alotti spiega che non c’è da stupirsi: «Si tratta di un orientamento positivo autoreferenziale, visto che proviene da dipendenti dell’azienda sanitaria o della Provincia. Quello che conta è che si apra un dibattito tra i cittadini, proprio quelli che sono protagonisti di un preoccupante turismo sanitario alla ricerca di servizi sanitari migliori al di là dei confini provinciali del Trentino».
Ieri intanto il piano di riorganizzazione dell’azienda sanitaria è stato presentato ai sindacati della dirigenza medica, nel corso di una riunione che si è tenuta presso l’assessorato alla sanità nel pomeriggio. Il direttore generale Bordon e l’assessore Zeni hanno delineato uno scenario nuovo (e a loro dire indispensabile) dove la riduzione del tasso di ospedalizzazione (che in Trentino è più elevato rispetto alle vicine realtà di Veneto, Lombardia e Friuli) sarà compensata da maggiori servizi sul territorio. Ai medici è stata illustrata una nuova figura di “coordinatore” che dovrà garantire il funzionamento dei servizi territoriali con gli ospedali di riferimento. Uno scenario che è già stato sperimentato in alcune realtà (ad esempio con la chiusura dei punti nascita) e che rappresenterebbe la sfida del futuro per la sanità trentina alle prese con la necessità di ridurre i costi e di ottenere maggiori efficienze (come abbiamo scritto sul Trentino di ieri) in caso di esami che non sempre sarebbero indispensabili (in cima alla lista ci sono le risonanze magnetiche muscolo scheletriche che in provincia di Trento vengono fornite ai cittadini con una generosità che l’azienda sanitaria non intende più garantire). Il piano di riorganizzazione verrà portato in giunta provinciale domani mattina.
Tra i temi più caldi c’è quello della mobilità del personale all’interno delle strutture sanitarie del Trentino. I medici ieri ne hanno preso atto, ma si tratta di un tema che verrà affrontato in maniera approfondita a partire dal 20 dicembre quando entrerà nel vivo la trattativa per il rinnovo del contratto della dirigenza medica.
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