01 aprile 2021 – l’Adige
Sanitari no vax, sindacati in difesa
«Il personale dipendente del sistema sanitario trentino ha sempre assicurato il massimo impegno in prima linea e nelle retrovie con grande senso di responsabilità, sia nelle fasi emergenziali, tuttora in corso, sia nell’adesione alla campagna vaccinale. Non riteniamo accettabile procedere con la minaccia di perdere lo stipendio perché è necessario in primo luogo il convincimento dei lavoratori attraverso una campagna informativa più efficace». Così Luigi Diaspro (Cgil Fp), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Giuseppe Varagone (Uil Sanità), Paolo Panebianco (Fenalt) e Cesare Hoffer (Nursing up) che intervengono sull’ipotesi di mettere in aspettativa quei dipendenti che non si vaccinano.
Nelle scorse ore l’Azienda provinciale per i servizi sanitari si è mostrata soddisfatta per le somministrazioni di vaccini che coinvolgono il mondo della sanità: l’83% di soggetti vaccinati tra i medici, il 70% nel comparto delle professioni sanitarie e 60% negli Oss. Il dato complessivo aziendale si attesta dunque al 75%, se si considera che dal 7% al 10% ha avuto un’infezione da coronavirus. La copertura totale è stimata intorno all’85%.
«Noi naturalmente sosteniamo la vaccinazione -aggiungono Diaspro, Pallanch, Varagone, Panebianco e Hoffer -la strada corretta è quella dell’informazione e della formazione. Tuttavia non riteniamo accettabile procedere con la minaccia di perdere lo stipendio, sostenuta anche dal presidente Maurizio Fugatti. Non vorremmo che questa presa di posizione della Provincia serva a coprire tutte le lacune che la gestione del sistema sanitario provinciale ha evidenziato in ques’ultimo anno».
Sono tanti i nodi per i quali le parti sociali chiedono a piazza Dante un deciso cambio di passo. «Servono risorse fresche -proseguono Cgil, Cisl, Uil, Fenalt e Nursing up -il settore è fermo da troppo tempo». I sindacati chiedono adeguate assunzioni di personale per garantire il benessere organizzativo; finanziare e rinnovare il contratto del triennio 2019/2021; allargare la platea dei beneficiari del bonus Covid-19 nella sanità pubblica e privata e soprattutto di essere coinvolti attivamente nelle scelte riorganizzative dei reparti ospedalieri e del territorio.
Scarica il pdf: ADIGE vaccini ART 010421
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