14 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Sciopero della Tim Adesione sopra il 70% «Lavoratori esausti»

Ieri la prima protesta: due pullman da Trento a Mestre al presidio

Contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo, contro l’assenza di un piano industriale e contro riorganizzazioni che si traducono solo in tagli sulle buste paga dei lavoratori ieri i dipendenti di Tim e Tim.It in tutta Italia hanno protestato compatti.

L’adesione allo sciopero nazionale di otto ore, indetto unitariamente da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, è stata ottima, al di sopra del 70%. Anche in Trentino e in Alto Adige in molti hanno aderito alla protesta; due pullman di lavoratori si sono spostati anche a Mestre per partecipare al presidio di protesta per l’area nordest.

«I lavoratori e le lavoratrici sono stanchi di subire scelte che hanno peggiorato le loro condizioni economiche e portato alla deriva la gestione dell’azienda anche grazie alla disdetta unilaterale da parte di Tim degli accordi integrativi aziendali del 14 e 15 maggio 2008», spiegano Norma Marighetti e Claudia Loro di Slc del Trentino con Bianca Catapano di Fistel del Trentino.

Per i sindacati «il correttivo per il mancato pagamento del Pdr del giugno 2016 ed un vero e reale premio di risultato che redistribuisca i risultati dell’azienda sono punti imprescindibili. Aumentare la produttività non è una finalità che spaventa se esiste una solida, chiara e coerente logica produttiva ed organizzativa».

In tutta Italia sono 50mila i lavoratori del gruppo Tim, circa 350 in provincia. Tim ha replicato in una nota spiegando che con i sindacati «è stato avviato un confronto che tenga conto delle mutate condizioni di mercato».

Scarica il pdf: tim-art-141216