9 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
«Sconto dell’Imis, assalto alla diligenza» I sindacati contrari al taglio per le imprese: «Mancano selettività e criteri»
La corrispondenza di amorosi sensi tra l’assessore provinciale Olivi e Confindustria per la riduzione dell’Imis alle piccole imprese ha lasciato più di un dubbio ai confederali. Altre le priorità a cui si doveva offrire una risposta secondo Cgil, Cisl e Uil che non occultano il loro disappunto. «Davvero difficile capire se la nuova misura di riduzione fiscale per le imprese trentine sul lato dell’Imis possa rappresentare un intervento utile allo sviluppo del territorio o piuttosto l’ennesimo accoglimento di richieste corporative delle categorie economiche — scrivono Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) — Al momento propendiamo per la seconda ipotesi. Le analisi di impatto sulle riduzioni Irap già esistenti — così ci stato riferito dalla giunta — evidenziano effetti modesti delle misure agevolative. Per questa ragione, nelle discussione preliminare sul bilancio 2018, si era convenuto di non intervenire ulteriormente sull’Irap e di limitarsi ad interventi selettivi sul credito di imposta, legati a precisi investimenti sulla qualificazione del personale, sull’incremento dell’occupazione e sull’organizzazione aziendale. E di concentrarsi maggiormente sugli investimenti pubblici quale leva per lo sviluppo del territorio». Da qui anche il disorientamento rispetto all’apertura della giunta alle richieste degli Industriali. «Ora l’annuncio di un ulteriore intervento sull’Imis, di cui non è data sapere la selettività — proseguono i tre segretari — Basta intendersi. Per noi la manovra di bilancio di fine legislatura non deve essere un assalto alla diligenza e il contributo delle parti sociali, anche in questa occasione, deve rimanere finalizzato al perseguimento dell’interesse generale. Ne restiamo convinti. E proprio per questo siamo altrettanto convinti che se esistono risorse aggiuntive da utilizzare queste devono essere rivolte verso effettive azioni di sviluppo, trovando un equilibrio tra le istanze delle imprese ed i bisogni delle famiglie e dei cittadini».
Un j’accuse in piena regola che rimanda la responsabilità nel campo della politica. Trattandosi dell’ultima finanziaria del governo Rossi, difficilmente si assisterà, però, ad un dietrofront.
Scarica il pdf: Imis ART 091117
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