23 febbraio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Scontro aperto sui disoccupati Sait.

I sindacati accusano FederCoop: «Non ha ancora ricollocato nessuno nonostante le promesse di un anno fa»

È scontro aperto sui disoccupati Sait, quei 79 dipendenti del Consorzio licenziati quasi un anno fa e che secondo un Protocollo sottoscritto tra sindacati, Consorzio e Federazione delle Cooperative dovevano essere aiutati nel più breve tempo possibile a ritrovare un lavoro. Venti di loro era la promessa avrebbero dovuto essere ricollocati (a tempo indeteminato) dentro il mondo delle cooperative, con la Federazione a fare da garante. Ad oggi questo numero, però, è pari a zero.
A denunciare la situazione, lanciando al contempo un appello a FederCoop perché mantenga le promesse è stata ieri mattina la Cgil che, nel corso di una conferenza stampa, ha ricordato come questi lavoratori siano ormai entrati in una fase della Naspi con stipendio ormai a livelli di allarme. I disoccupati ha spiegato la Cgil fino a questo momento sono stati presi in carico da una società individuata dalla Cooperazione per il reinserimento lavorativo. Questo percorso ormai è in fase di conclusione e anche in questo caso nessuna offerta di lavoro. «Nonostante gli sforzi fatti dagli uffici – ammette con preoccupazione il segretario generale della Cgil Franco Ianeselli – fino ad oggi non c’è stata nessuna ricollocazione. Pur consapevoli che il contesto economico non è particolarmente favorevole chiediamo una maggiorazione d’impegno al sistema cooperativo per onorare l’intesa siglata con i sindacati».
Il segretario non nasconde anche qualche preoccupazione legata alla delicata fase che sta attraversando la Federazione. «Ci sono evidenti difficoltà di rapporti che la Cooperazione, immagino, saprà risolvere al proprio interno. Quel che ci preme è che queste criticità non ricadano anche sui lavoratori ex Sait».
Il sindacato chiede che dalle prossime settimane parta una nuova fase per gestire i disoccupati, con una presa in carico individuale dei lavoratori. «Quanto sta accadendo fino a questo momento dimostra co-me le nostre preoccupazioni non fossero campate in aria – aggiunge Roland Caramelle, segretario della Filcams del Trentino -. Gli ex lavoratori Sait si trovano in un limbo, da cui è difficile uscire se non c’è
un impegno più che deciso. In Trentino ci sono 522 cooperative attive con circa 2 0mila dipendenti. Chiediamo di ricollocare in questo contesto almeno 20 persone».
Nel pomeriggio, all’appello
della Cgil si sono aggiunte anche Cisl e Uil che hanno rincarato la dose: «Va aperta un’immediata discussione con la grandi aziende del mondo cooperativo a partire dalla Dao. Il silenzio è assordante e non vorremmo sia un tradimento degli impegni presi nei confronti dei lavoratori che si sono ?dati della cooperazione sottoscrivendo accordi. È immorale e ipocrita sostenere la tutela dei più deboli e poi trovare pretesti che mettono in discussione tutto. Si chiede alle organizzazioni sindacali responsabilità nella stesura accordi mentre troppo spesso le associazioni datoriali eludono e fuggono difronte le responsabilità».

Scarica il pdf: Sait ART 230219