22 maggio 2019 – Trentino
Scuola, arriva il Sovrintendente. Ora si tratta sulle competenze
Scuola. La giunta e l’assessore Bisesti hanno deciso di reintrodurre il vecchio ruolo, ma c’è il rischio di creare
un doppione con il dirigente di Dipartimento. Si punta a deleghe soprattutto in materia di carriera degli insegnanti
Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani. Si può prendere in prestito la famosa frase attribuita a Massimo D’Azeglio per descrivere a che punto siamo con il ritorno del ruolo di Sovrintendente scolastico. La maggioranza a guida leghista l’aveva promesso già in campagna elettorale e anche l’assessore Mirko Bisesti aveva assicurato i sindacati dei docenti che avrebbe introdotto nuovamente la figura del Sovrintendente. A chiederla a gran voce soprattutto la Uil Scuola, mentre le altre sigle sembrano più tiepide. Tanto che, dopo le prime riunioni in cui il tema era tra quelli con maggiore priorità , del sovrintendente si è finito con parlare sempre meno. Tanto che i bene informati sostenevano che con il cambio del dirigente del Dipartimento della conoscenza molti problemi e molte incomprensioni fossero venuti meno. Adesso, però, l’assessore ha accelerato e pare che la giunta abbia deciso di istituire il nuovo-vecchio ruolo scolastico. Solo che adesso c’è da decidere che competenze avrà. E qui sono dolori. O meglio complicazioni. Infatti il Sovrintendente era tipico di un’organizzazione centralizzata, antecedente all’autonomia scolastica. L’ultimo se ne è andato 13 anni fa e da allora molte cose sono cambiate. Ora c’è l’autonomia scolastica, con i dirigenti scolastici che hanno preso il posto dei presidi e il dirigente di Dipartimento della Provincia che si occupa delle questioni organizzative.
In questo quadro ormai pieno ora si tratta di reinserire una figura che ne era uscita. Si tratta di capire che competenze avrà. Per questo nelle ultime settimane il dirigente di Dipartimento Roberto Ceccato ha moltiplicato le riunioni, anche con l’assessore, per cercare di ricostruire l’organizzazione tenendo conto della nuova figura. Secondo quanto trapela, il Sovrintendente dovrebbe avere un ruolo di garanzia per il mondo della scuola, con competenze sulle carriere degli insegnanti, sulle immissioni in ruolo, sui trasferimenti e anche sulle sanzioni disciplinari.
In altri termini, il Sovrintendente dovrebbe essere una figura di garanzia per le scuole che si pone tra i dirigenti, più autonomi dei vecchi presidi, e l’apparato tecnico della Provincia che dipende direttamente dal potere politico. Così mentre il dirigente del Dipartimento traduce in atti amministrativi le decisioni politiche espresse dalla giunta provinciale, il Sovrintendente deve tener conto delle esigenze delle scuole e conoscere il mondo della didattica e degli insegnanti. Pietro Di Fiore della Uil Scuola spiega che il Sovrintendente deve fare da cuscinetto: «Ci vuole una figura che sappia tutelare il mondo della scuola. Si è avvertito in questi 13 anni un certo scollamento tra la Provincia e le scuole. È necessario, quindi, che si torni a un’organizzazione che tenga conto delle esigenze della scuola. Si tratta di una figura di collegamento, di garanzia. Non solo per le scuole, ma anche per la politica. Una figura di questo tipo può fare molto anche per proteggere il mondo della scuola e ascoltare le sue esigenze. Per questo, è importante che venga scelto all’interno di questo mondo. Occorre una persona in cui la scuola si possa riconoscere e che conosca bene tutti i meccanismi». Adesso, però, si tratta di vedere che competenze avrà e se avrà a sua volta autonomia dal potere politico.
Scarica il pdf: scuola ART 220519
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