Il T – 15 aprile 2023

Scuola, ecco il calendario. Uno stop inedito a Carnevale. Genitori e Uil: «Grave errore»

Se è vero che a carnevale ogni scherzo vale, questa volta invece la scuola trentina fa sul serio e a febbraio chiude. Ieri è stato ufficializzato il calendario per l’anno scolastico 2023/2024. Si comincia l’11 settembre e ci si saluterà per l’estate l’11 di giugno successivo. La vera novità però, che non interessa però la scuola dell’infanzia, arriva a febbraio dove è previsto un lungo stop sotto la dicitura «vacanze di carnevale». Il periodo di stacco va da giovedì 8 febbraio a martedì 13 febbraio. Sei giorni, quasi una settimana (bianca). Una proposta simile ai sistemi di altri Paesi era stata avanzata proprio sulle pagine del T dall’editorialista Maria Prodi, di cui l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni si era detto entusiasta. L’idea era anticipare di due settimane l’avvio della scuola per spenderle poi nei
mesi di febbraio e marzo. È passata una proposta diversa senza anticipo e con la destinazione di una settimana a febbraio. Un inizio, comunque.
Il piano della Provincia
Il provvedimento rientra all’interno di una delibera più articolata che fissa la road map scolastica del prossimo anno. Le lezioni avranno inizio lunedì 11 settembre 2023 e si
concluderanno martedì 11 giugno 2024, mentre per le scuole dell’infanzia le attività didattiche inizieranno lunedì 4 settembre 2023 e termineranno mercoledì 31 luglio 2024. Oltre alla settimana citata gli altri stop sono previsti: mercoledì 1 novembre 2023 (Ognissanti); venerdì 8 dicembre e sabato 9 dicembre 2023 (Ponte
dell’Immacolata);
da sabato 23 dicembre 2023 a sabato 6 gennaio 2024 (vacanze di Natale); da giovedì 28 marzo a martedì 2 aprile 2024 (vacanze di Pasqua); giovedì 25 aprile 2024 (Anniversario della Liberazione); mercoledì 1 maggio 2024 (Festa dei lavoratori). Rimangono nella disponibilità di ciascuna istituzione scolastica 2 giorni per ulteriori festività.
Promossi
Positivo e curioso il giudizio espresso dal presidente provinciale dell’associazione dirigenti scolastici Paolo Pendenza: «A me non sembra male. Una pausa così, nel secondo quadrimestre, spezza il periodo di studio e permette a studenti e insegnanti di tirare il fiato. Non si tratta di qualcosa di inedito ma del metodo tedesco, direi che è una sperimentazione positiva». Guardando il calendario resta qualche dubbio che da lì in avanti sia tutta una corsa: niente ponti al 25 aprile o al primo maggio e il 2 giugno è domenica. «Per quello ci sono i due giorni a disposizione di ogni istituto – conclude Pendenza – che magari possono essere utilizzati in quel periodo».
Critici
Di segno opposto il commento della componente genitoriale. «Trovo davvero incomprensibile che in una provincia a vocazione turistica, e in piena alta stagione, si lascino a casa gli studenti mentre i genitori lavorano» commenta Maurizio Freschi presidente della Consulta provinciale dei genitori. «Non solo in molti lavorano, ma in quel periodo non ci sono servizi di conciliazione per gli alunni della primaria – continua Freschi –Il calendario della scuola non può e non deve seguire le esigenze del turismo». Critico anche Pietro Di Fiore della Uil scuola che definisce la novità «estemporanea e stravagante». La preoccupazione riguarda sempre le famiglie: «Se egoisticamente per gli insegnanti magari sarà comodo tirare un po’ il fiato – dice Di Fiore – Per le famiglie non sembra un aiuto».

 

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