20 agosto 2016 – Trentino
Accordo imprese-sindacati: dai 15 anni in azienda la metà dell’orario scolastico e sgravi alle imprese. Sul piatto 140 milioni
C’erano tutte le categorie professionali ieri nella sala stampa della Provincia, insieme ai rappresentanti sindacali, per la firma di un protocollo con la Provincia che dovrebbe dare una svolta all’apprendistato in Trentino. I rappresentanti delle categorie, insieme a quelli di Cgil, Cisl e Uil confidano che con questa firma si apra una nuova era per incentivare l’alternanza scuola lavoro che, come ha sot- tolineato il presidente della giunta Rossi, è uno dei capisaldi della formazione trentina, che ha l’obiettivo di ridurre la dispersione scolastica e ampliare l’offerta formativa. Un accordo innovativo, il primo in Italia, come ha precisato il vicepresidente Olivi, su base territoriale che vede coinvolte tutte e categorie e che supera le difficoltà per cui l’apprendistato non era più appetibile per le aziende. Sono solo 10 i contratti attuali per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
«Due gli aspetti – ha spiegato – che superano il vecchio impianto, considerato troppo oneroso e burocratico: l’aspetto formativo sarà a capo delle scuole e le imprese, oltre a non avere obblighi fiscali, pagheranno il 50 per cento per cento della retribuzione per il lavoro effettivo svolto, per il primo anno, il 60 per il secondo e poi a seguire aumenterà la percentuale». Va precisato che il protocollo recepisce la legge nazionale del 2015, che ha rivisto il testo uni- co sull’apprendistato. Per entrare nel concreto, già a partire da settembre gli studenti della formazione professionale con al- meno 15 anni potranno essere iscritti a scuola e, contemporaneamente lavorare. Come? Le modalità sono contenute nel protocollo: saranno le singole scuole ad attivare piani formati- vi accordandosi con le imprese, secondo questo schema. Lo studente avrà un monte di 1066 ore di formazione professionale in azienda, da sostenere il primo anno al 60 per cento a scuola ed il resto in azienda, dal secondo al 50 per cento a scuola e in azienda. L’addestramento professionale sarà a cura delle scuole, mente il datore di lavoro pagherà solo il 10 per cento della retribuzione per la formazione, compenso che salirà al 50 per cento quando lo studente affronterà il lavoro a tutti gli effetti. È previsto anche un incentivo economico del 10 per cento per i ragazzi più impegnati, che abbiano una media dell’8 o superiore. Positivi i giudizi dei sindacati. Andrea Grosselli (Cgil): «L’apprendistato è lo strumento principale per in- centivare il lavoro, ci aspettiamo dei risultati, anche se le poli- tiche del lavoro hanno bisogno di tempo». Lorenzo Pomini (Cisl) ha sottolineato l’importanza di fare sistema su tutto il territorio e Walter Alotti (Uil) ha detto: «Ora le imprese hanno tutte le facilitazioni, compresi i 3.000
euro di contributo del bando Fixo Italia Lavoro). Dopo i discorsi, la firma, sottoscritta oltre che da Olivi, da Luca Libardi (albergatori), Roberto De Laurentis (artigiani), Gabriele Caliari (Coldiretti), Gianni Bort (Confcommercio), Renato Villotti (Confesercenti), Marina Castaldi (federazione cooperative) e da Confindustria.
Oltre 140 milioni sono stati stanziati per la formazione professionale per il prossimo triennio, che coinvolgerà 340 classi, per un totale di circa 6.000 stu- denti e 590 studenti. L’obiettivo è potenziare l’Alta formazione professionale (le aree di specializzazione sono meccatronica, agricoltura e agroalimentare, grafica e design, alberghiero e benessere, legno ed edilizia sostenibile): si vuole così arrivare attraverso l’apprendistato a conseguire un diploma di laurea. Altre offerte sono i corsi annuali per l’esame di Stato, i percorsi per adulti.
No Comments