l’Adige – 10 marzo 2023
Scuola. Le lavoratrici dei nidi in difesa della busta paga
Anche ieri sotto le finestre della Regione è proseguito il presidio di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Satos, di contrasto al disegno di legge d’iniziativa della consigliera Vanessa Masè sulla riorganizzazione della scuola zero sei anni.
I rappresentanti dei lavoratori contestano il ddl sia nel metodo, poiché «non c’è stata concertazione ma, ancora una volta, è stato calato dall’alto», sia nel merito perché «legato alla necessità di risolvere problemi economici ed organiz anziché essere centrato sui bisogni dei bambini».
Altri nuvoloni però si profilano all’orizzonte della scuola, e questa volta per il mancato rispetto del contratto collettivo sottoscritto dal 2019 con il personale dei nidi esternalizzati: il sotto-inquadramento riduce infatti di ben cento euro lorde al mese le buste paga. Ieri mattina oltre duecento lavoratrici hanno protestato prima in Piazza Dante e poi sotto la sede della Federcoop per chiedere gli arretrati. La situazione è leggermente diversa per le educatrici laureate che, con oltre due anni di ritardo, si sono viste finalmente riconosciute il titolo e dunque inquadramento e retribuzione. Una delegazione di lavoratrici con Luigi Diaspro Roberta Piersanti e Giovanni Virruso di Fp Cgil e Lamberto Avanzo e Fabio Bertolissi di Fisascat Cisl hanno incontrato l’assessore Mirko Bisesti e il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Roberto Simoni. Lavoratrici e sindacati puntano il dito contro le cooperative che gestiscono i nidi che, «non solo non rispettano il contratto, ma stanno anche trattenendo le risorse stanziate dagli enti locali nei nuovi appalti».
La critica forte è anche verso Provincia ed enti locali «che hanno rinunciato a pretendere il corretto rispetto dei diritti delle lavoratrici».
Questioni ribadite anche a Bisesti e Simoni, che hanno dato massima disponibilità ad approfondire la questione sul piano normativo anche con il Consiglio delle Autonomie Locali. Il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione ha sottolineato che si tratta un «problema procedurale amministrativo», mentre l’assessore Bisesti ha rimarcato che «nel protocollo di finanza locale, a partire dall’anno 2022, sono state individuate le risorse necessarie ai Comuni, pari a 600.000 euro, per incrementare i maggiori costi derivanti dal passaggio degli educatori degli asili nido a una nuova posizione economica». «C’è ampia disponibilità ha ribadito l’assessore ad individuare le modalità affinché i Comuni possano erogare queste risorse ai soggetti appaltatori, i quali a loro volta dovranno provvedere al reinquadramento economico dei loro dipendenti». «Stiamo ragionando ha concluso Bisesti anche per prevedere che possa costituire titolo di studio valido anche quello ottenuto a seguito del percorso provinciale defiito “BabyLive”».
Scarica il pdf: ADIGE scuola ART 100323
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