l’Adige – 21 settembre 2023
Scuola. «Non si prendano in giro i lavoratori»
Ancora nessuna trattativa sul fronte degli aumenti contrattuali ai dipendenti pubblici. A due mesi di distanza dal protocollo siglato dalla Provincia, in cui la stessa si impegnava a garantire i fondi necessari, ad Apran non è arrivata alcuna indicazione per avviare la contrattazione. Tutto tace, nonostante gli impegni presi dai vertici Pat: per questo nei giorni scorsi le sigle sindacali Cgil Cisl e Uil sono insorte, sollecitando il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore Achille Spinelli.
Ma aspre critiche sono arrivate pure dal mondo della politica. «Le lavoratrici e i lavoratori pubblici non possono essere presi in giro o usati per puro consenso elettorale – ha dichiarato Lucia Maestri, consigliera provinciale Pd del Trentino –. Sono passati due mesi e la Giunta Fugatti ha disatteso gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali che hanno firmato il protocollo del 18 luglio. In assestamento di bilancio sono stati stanziati solo 15 milioni per il 2023 e 5 milioni a partire dal 2024. Non ci sono ancora le risorse per gli aumenti delle retribuzioni concordati coi sindacati, ma non sono state neppure trasmesse all’Apran le direttive necessarie per definire compiutamente l’accordo sindacale». Due mesi “buttati” «mentre anche i lavoratori dei servizi pubblici essenziali devono far fronte ad un’inflazione che in due anni ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie del 15% – ha concluso Maestri –. In pratica è come se avessero perso quasi due buste paga. La Giunta non prenda in giro i lavoratori della sanità, della scuola e delle amministrazioni locali e provinciali».
Impegni disattesi Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere di Futura, Paolo Zanella: «A maggio è passata in consiglio provinciale una legge di variazione di bilancio. Tra le misure c’era uno stanziamento di 35,6 milioni per una tantum da destinare ai dipendenti pubblici. Quello che sono sospetti sono i tempi: legiferare su quella misura a maggio e non a luglio, ha dato il tempo per far arrivare i soldi nelle tasche dei dipendenti pubblici giusto il mese prima del voto». L’ennesima “trovata elettoralistica”, ha sostenuto Zanella «che segue quella escogitata prima delle elezioni politiche dello scorso anno, quando il cedolino dello stipendio di Apss con conteggiati gli arretrati arrivò per la prima volta con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza ordinaria: un bello spot elettorale». In busta paga per i dipendenti pubblici, «sta per arrivare una tantum e non un aumento strutturale – ha sostenuto Zanella –. I soliti bonus, tanto cari a questa Giunta. Sul vero rinnovo del contratto non si è fatto sinora nulla, se non siglare un protocollo senza darvi attuazione. Le risorse da destinare al rinnovo contrattuale previsto in assestamento sono lì solo nominalmente, giusto per dire che le si è previste. L’ennesimo bluff di Fugatti e Spinelli, che prendono in giro i dipendenti pubblici, promettendo rinnovi solo perché arriva la campagna elettorale».
A esprimersi sulla questione contrattuale anche Uil Scuola: «Ci siamo rivolti nuovamente al presidente Fugatti, ricordando che i docenti a carattere statale sono ancora in attesa di ricevere l’ultima parte economica relativa al vecchio rinnovo Ccpl 19-21. Tanto più che, grazie al protocollo firmato il 18 luglio, stiamo già trattando per il triennio successivo», ha detto il segretario Pietro Di Fiore. La sigla sindacale chiede infatti non solo che la Giunta «impartisca direttive ad Apran». «Stiamo giustamente trattando per l’apertura dei rinnovi 20222024 per tutto il personale provinciale, ma non dimentichiamoci che per tutto il personale della scuola dobbiamo ancora chiudere quello del triennio precedente», conclude Uil nella sua nota.
Scarica il pdf: ADIGE scuola 210923
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