26 novembre 2021 – Trentino

Scuola, rischio caos per l’obbligo vaccinale: 400 docenti in bilico. Altro picco di positivi. Obbligo di vaccino per gli insegnanti Sull’autobus con il green pass. Le procedure prima del decreto

Rispetto delle linee guida, continuità didattica, trasporto pubblico per gli studenti. Queste le preoccupazioni del mondo della scuola davanti all’obbligo vaccinale stabilito per gli insegnanti e il resto del personale scolastico a partire dal 15 dicembre e la necessità di green pass base per salire sugli autobus extraurbani a partire dal 6 dicembre. Secondo le primissime stime della Provincia, dovrebbero essere tra i 300 e i 400 i docenti che non sono né vaccinati né guariti. Intanto aumentano ancora contagi e ricoverati, anche se il Trentino rimarrà in zona bianca.

I timori dei genitori
Oltre ai timori per una carenza di personale, il presidente della Consulta dei genitori Maurizio Freschi pone un altro problema: «Ad oggi al personale Ata è richiesto di vigilare sul rispetto delle linee guida su distanziamento, mascherine, isolamento dei gruppi classe. In teoria il controllo riguarda tutti gli spazi comuni dell’istituto, tuttavia già adesso la sorveglianza da protocollo viene garantita solo grazie alla disponibilità degli insegnanti. La mia domanda — prosegue Freschi — è come si pensa di garantirla se da metà del mese prossimo dovranno stare a casa sia parte dei lavoratori preposti sia parte dei professori. Forse prima di fare nuove norme sarebbe meglio far rispettare in toto quelle precedenti».

Il nodo trasporti
Inoltre Freschi pone un altro tema: «Si discute di chiedere il green pass per salire sugli autobus, pare solo quelli extraurbani. Quindi gli studenti sopra i 12 anni dovranno avere il certificato. Tutti i trentini tra i 12 e i 19 anni non vaccinati, se vorranno andare a lezione in bus, dovranno testarsi ogni due giorni. Al di là del costo per le famiglie, mi chiedo se saranno numeri gestibili da un sistema che già fatica a reggere la richiesta di test attuale». Secondo Roberto Andreatta, dirigente del Dipartimento trasporti della Provincia, «c’è molta incertezza, l’unico testo per ora al vaglio del Consiglio dei Ministri parla per ora solo di trasporto ferroviario. In questo caso l’obbligo di green pass riguarderebbe i circa 3600 studenti delle superiori in possesso di smart card. Secondo l’Azienda sanitaria è vaccinato il 70% degli alunni, quindi il tampone riguarderebbe un migliaio di persone». I numeri cambierebbero molto se il certificato verde venisse esteso anche agli autobus. Continua Andreatta: «I mezzi del trasporto pubblico locale sono utilizzati da circa 40mila studenti, quindi tenendo le stesse proporzioni abbiamo una platea di 10mila o 12mila persone che dovranno farsi il tampone».

Discontinuità didattica

Giovanni Ceschi, presidente del Consiglio educativo provinciale e professore del Liceo Prati di Trento, ammonisce sulla discontinuità: «Non penso ci saranno problemi organizzativi, le graduatorie a scorrimento non sono esaurite e i supplenti si troveranno. Tuttavia la qualità dell’insegnamento ne risentirà. Io stesso qui al Prati ho colleghi molto apprezzati dai ragazzi che hanno deciso di non vaccinarsi, anche a prezzo di un esborso personale in tamponi. A intuito direi che un 5-10% del corpo docenti rimarrà a casa, anche perché se non si sono immunizzati difficile si convincano ora. Per gli studenti vorrebbe dire perdere un rapporto costruito in anni, quasi a metà dell’anno scolastico e a ridosso della pausa natalizia. Personalmente, pur essendo vaccinato, non avrei introdotto l’obbligo». Per Paolo Pendenza, vertice dell’Associazione presidi trentina, «il certificato mi sembrava una misura equilibrata, ma vedo l’obbligo come la volontà di tutelare la scuola in presenza di fronte all’aggravarsi dell’epidemia. Eviterei però previsioni, ora sono premature».

Sindacati critici
L’obbligo non convince nemmeno le organizzazioni dei lavoratori. Per Cinzia Mazzacca (Cgil) «così ci saranno sospensioni o messe in aspettativa. Credo che sarebbe stato più efficace uno screening di massa permanente coinvolgendo anche gli studenti». Pietro di Fiore (uil) sostiene che «se obbligo deve essere sia per tutti, non solo per alcuni lavoratori. Si va a colpire una scuola già in condizioni critiche per risorse e personale, per questo abbiamo annunciato uno sciopero nazionale, lo stesso giorno in cui casualmente Draghi ha fatto il suo annuncio sull’obbligo».

Tra bianco e rosso
La prossima settimana probabilmente il Trentino rimarrà in zona bianca secondo i parametri del governo, benché il Centro europeo per il controllo delle malattie abbia invece colorato il Trentino di rosso e l’Alto Adige di rosso scuro. Intanto il bollettino registra altri 177 nuovi positivi al Covid e i ricoveri salgono a 52, di cui sei in rianimazione, ma non ci sono stati decessi. Sono salite a 18 le classi in quarantena. In totale sono stati inoculati 827.879 vaccini, di cui 34.668 come terze dosi e 374.878 come richiami.»

 

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