22 ottobre 2021 – Corriere del Trentino
Scuola, sanità, welfare: le priorità dei sindacati
TRENTO «Serve una manovra espansiva, per garantire risorse agli investimenti pubblici, alla promozione degli investimenti privati e alle politiche sanitarie, della scuola, del lavoro e della famiglia». La giunta provinciale, per un primo confronto sul bilancio di previsione, incontrerà le parti sociali il prossimo 3 novembre, ma i sindacati anticipano le loro richieste: «Servono risorse per fare meglio degli anni scorsi, nel solco delle parole del premier Draghi: è tempo di dare e non di chiedere».
Per dare è però necessario avere: «E infatti — dice subito preoccupato il segretario generale della Cgil Andrea Grosselli — potrebbe esserci un paradosso. Mentre nel resto del Paese si attuano politiche espansive, noi siamo obbligati a politiche di contenimento della spesa, che fatalmente si traducono in politiche recessive». Gravano sul bilancio i contributi che la Provincia — in ossequio al Patto di Milano — deve riconoscere al risanamento del debito dello Stato: «Sappiamo che i governatori Fugatti e Kompatscher stanno trattando con il governo, ma dalle prime indiscrezioni — spiega Grosselli — sembra che la riduzione della quota di solidarietà sia solo del 20%, mentre altre autonomie come il Friuli Venezia Giulia hanno ottenuto ben di più». Il governatore Fedriga, infatti, è riuscito ad arrivare al 50% di riduzione per i prossimi 5 anni: «Significa 2,5 miliardi risparmiati». Ma anche le risorse del Pnrr farebbero comodo per poter scrivere una manovra espansiva: «Risorse che però bisogna impegnarsi ad attrarre facendo tutti gli sforzi possibili. Al riguardo — osserva però il segretario della Cgil — non abbiamo alcuna notizia, sebbene avessimo chiesto fin da luglio alla giunta di confrontarsi su questo tema». Nella speranza che in un modo o nell’altro le risorse arrivino, Grosselli fissa alcune delle richieste che proporrà alla giunta: «Sarà necessario aumentare le risorse destinate alle politiche industriali, per supportare gli investimenti privati in particolare su digitale e conoscenza, sul trasferimento tecnologico in stretto collegamento con l’università e i centri di ricerca. Poi c’è il tema della transizione ecologica, dell’economia circolare, del dissesto idrogeologico che va considerato come un investimento per poter garantire la sopravvivenza di due asset fondamentali per il Trentino, l’agricoltura e il turismo». Non ultimo il tema del welfare: «Investire in sanità, ma per davvero — sottolinea il sindacalista — non come nel caso della tanto celebrata riorganizzazione dell’Azienda sanitaria per cui sono stati stanziati solo 400mila euro, lo 0,033% del budget». E investire sul lavoro: «Nel resto del Paese verranno raddoppiati gli addetti delle Agenzie del Lavoro, e qui in Trentino?».
Michele Bezzi, segretario generale della Cisl, pone anche un altro tema, quello del rinnovo del contratto del pubblico impiego: «Era stato promesso nell’assestamento dello scorso anno, poi nella finanziaria del 2020, poi nell’assestamento di luglio. Ci auguriamo che questa volta siano stanziate le risorse, per dare dignità a un settore che comprende i dipendenti provinciali ma anche della Sanità, che hanno lavorato in condizioni gravose soprattutto nel periodo della pandemia».
Il tema fiscale è posto invece dal segretario generale della Uil Walter Alotti: «Per l’addizionale Irpef — sottolinea — dovrebbe essere rivista la soglia per i pensionati e i redditi bassi fino a 30mila euro. Prima era a 20mila euro, abbassata a 15mila dalla giunta Fugatti».
Scarica il pdf: manovra ART 221021 2
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