16 novembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Scuola, ultimatum a Fugatti: «80 euro in più o sarà sciopero»

 

La vertenza. I sindacati chiedono alla giunta provinciale di stanziare 20 milioni per sbloccare
i contratti: «Un mese per darci una risposta. Chiedono efficienza e qualità, riconoscano il lavoro»

TRENTO. «Fugatti e Bisesti non hanno fatto altro che rinfacciarci come con le giunte precedenti non abbiamo scioperato. Ma abbiamo manifestato contro la “buona scuola” di Renzi e Rossi, abbiamo presidiato il consiglio regionale quando la giunta Rossi formulava le finanziarie e abbiamo portato la scuola trentina a guida centrosinistra ad essere condannata dalla Corte costituzionale sulle graduatorie». I sindacati respingono le critiche del presidente Fugatti che ieri li ha accusati di “parzialità” politica.
Nel corso di un incontro con la stampa presso la sede Uil, sindacati confederali e autonomi hanno chiesto lo stanziamento di 20 milioni di euro per lo sblocco dei contratti del personale scolastico: «Se entro 30 giorni non avremo risposte, sarà sciopero ha dichiarato Stefania Galli di Cisl Scuola Non per ragioni politiche, per noi non conta il colore di un governo». Nel mirino il “disinteresse” registrato da Fugatti e Bisesti verso la scuola pubblica: «Nei dieci minuti che ci ha dedicato, Fugatti ha solo chiesto efficienza e qualità nei servizi ha commentato Cinzia Mazzacca, segretaria Cgil Scuola Non una parola sul rinnovo dei contratti». Obiettivo dei sindacati è uno stanziamento di 20 milioni che consentirebbe un aumento mensile di 80 euro nelle buste paga dei docenti: «È quello che sta facendo il governo nazionale, il Trentino è in ritardo», sottolinea Mazzacca. In merito all’aumento dello 0,9% degli stipendi che sarebbe stato proposto dalla Provincia, Pietro Di Fiore, segretario Uil Scuola, è critico: «È solo l’adeguamento “Ipca” all’inflazione, è un atto dovuto per legge. Inoltre questi fondi devono essere ancora accantonati cosa che non ci risulta sia stata fatta». Di Fiore ha denunciato il trattamento “di favore” ricevuto dalle scuole private: «I 20 milioni per la scuola pubblica non ci sono, mentre i 13 milioni per le private sono stati trovati. Mettano un po’ a dieta l’Arcivescovile e trovino i soldi per la scuola pubblica». Nota che non ha trovato concorde Galli di Cisl: «Non mettiamo i lavoratori gli uni contro gli altri». Di Fiore ha risposto: «Non abbiamo niente contro i lavoratori delle private. È la politica che mette i lavoratori in contrasto tra loro». L’indirizzo dei sindacati è in ogni caso condiviso da tutte le sigle: risposte entro 30 giorni o parte lo sciopero.

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