24 aprile 2020 – Trentino

«Segnana grande assente, ora ripartiamo dalla Rsa di Cadine»

La situazione nelle case di riposo. La Uil Fpl: «Meno contagi dove si è agito meglio»

TRENTO. «La situazione delle Rsa trentine è stata fin da subito oggetto di grande preoccupazione per la Uil Fpl» scrive il sindacato: «Consapevoli della fragilità dei residenti, grandi anziani con situazioni si salute precari, e della inesistente esperienza su come gestire una pandemia mondiale. La chiusura verso l’esterno di tali strutture, decisa fin da subito da Upipa e Spes, è stato un modo per ritardare il contagio che è inesorabilmente arrivato in un secondo momento. Sulla gestione del personale, dei Dpi e delle strutture poi ci è voluto del tempo sia per riorganizzare le modalità organizzative e operative, sia sull’approvvigionamento dei materiali». Le sollecitazioni del sindacato (per avere fin da subito mascherine, sovracamici, gel lavamani, kit specifici per la gestione del contagio) «non sono state sempre ascoltate, probabilmente perché all’inizio sottovalutate ma anche per mancanza dello specifico materiale». La Uil Fpl sottolinea il ruolo della “grande assente”: l’assessorato alla Salute, «e quindi l’assessora Segnana, che solo oggi ha ritenuto d’incontrare le parti sindacali. Troppo facile scaricare le responsabilità su strutture impreparate ad affrontare una tale emergenza e non prendersi nessuna responsabilità». Ora però bisogna « fare tesoro degli errori commessi e progettare una “fase 2” memori del recente passato». Cioè riprogettare i servizi, residenziali e domiciliari, per tutelare gli operatori e i residenti/utenti. «Tutto questo ovviamente non è a costo zero. La Uil Fpl ha presentato alla Giunta un secondo documento di proposte, dopo quello per la valorizzazioni economica degli operatori in fase di emergenza, per progettare la “fase 2” e non trovarci mai più in futuro nella medesima disastrosa situazione. In particolare è fondamentale valorizzare i profili socio-sanitari, da un punto di vista economico e giuridico, maggiorare i parametri assistenziali, riprogettare le strutture, garantire una costante fornitura di dispositivi di protezione individuali, considerando mascherine, sovracamici e liquidi sanificatori per le mani quali normali strumenti di lavoro. Una grande attenzione alla salute degli operatori con visite mediche annuali, riconoscimento di lavoro usurante ai fini pensionistici, e riconoscimento corretto degli infortuni». Il sindacato cita anche la Rsa di Cadine, «che potrebbe essere un esempio di struttura moderna che meglio risponde alle esigenze organizzativo/strutturali, oltre che estetiche, degne di una Rsa». La sua miglior strutturazione degli spazi dei residenti potrebbe essere, spiega il sindacato la ragione dell’assenza di contagi. La Uil Fpl conclude : «progettare insieme il futuro delle Rsa, sindacati, datori di lavoro e organismi politici, è imprescindibile se vogliamo dare rispose vere ai cittadini trentini».

Scarica il pdf: rsa ART 240420