Senza stranieri il Trentino non ha futuro. Miope e ingiusto il vincolo dei 10 anni sui sostegni. Cgil Cisl Uil: accoglienza e integrazione per rispondere al calo demografico e carenza di manodopera. Con la demagogia non si risolvono i problemi
“Il vincolo dei dieci anni per accedere all’assegno unico provinciale è discriminatorio e ingiusto. Lo abbiamo detto nel momento in cui è stato istituito dalla Giunta Fugatti e lo ribadiamo adesso: non è con la demagogia che si governa il fenomeno dell’immigrazione. Non è con la miopia che si costruiscono risposte per una comunità, come quella trentina, che senza l’apporto degli immigrati sarebbe in profonda difficoltà per assenza di manodopera, in crisi per il calo di nascite e l’invecchiamento della popolazione”. Lo affermano Cgil Cisl Uil commentando la notizia che la sentenza contro i dieci anni di residenza per l’assegno unico verrà portata in Cassazione. “La scelta di escludere le famiglie stranieri dalle misure di sostegno è contro la normativa europea e va contro anche le decisioni assunte a livello nazionale dal Governo Meloni sull’assegno unico universale – fanno notare i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Al contrario vanno messe in campo misure di accoglienza ed integrazione. E questo non solo perché è eticamente giusto, almeno dal nostro punto di vista, ma anche perché è conveniente per il Trentino che ha bisogno di lavoratori, che ha bisogno di famiglie che facciano figli e di persone che assistano i nostri anziani. Sarebbe opportuno che il presidente Fugatti facesse un bagno di realtà”.
A dimostrarlo sono i dati. Nei primi cinque mesi del 2023 i bambini nati in Trentino sono il 17% in meno rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Nello stesso periodo il numero di cittadini stranieri che ha preso residenza in Trentino è cresciuto del 22%. Inoltre dal 2019 al 2023 la popolazione trentina è calata passando da 543mila persone a 542mila. In questo quadro è evidente che è solo grazie all’apporto degli ingressi di cittadini dall’estero che il nostro saldo demografico è meno negativo di quanto sarebbe senza l’apporto straniero. “Questi dati certificano non solo l’impatto nullo dei bonus Fugatti sulla natalità, ma anche l’amara constatazione che senza l’apporto dei cittadini stranieri i trentini sparirebbero. Quindi è tempo che responsabilità e razionalità prendano il posto dei proclami demagogici che piacciono sicuramente ad una parte importante di elettorato”. In sintesi investire sulle misure di accoglienza ed integrazione rende il nostro territorio più attrattivo e più sicuro per tutti. E le misure di sostegno alle famiglie rientrano in questo ambito. Senza dimenticare che l’assegno unico trentino prevede, attraverso un sistema di condizionalità, anche una spinta all’occupazione. “Ignorare tutto questo solo per calcolo politico è inaccettabile”.
Trento, 7 settembre 2023
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