Il T – 17 novembre 2023

«Senzatetto? Si agisca I numeri sono inaccettabili»

È inaccettabile per una comunità civile lasciare 250 persone a vivere in strada. L’unica loro colpa è quella di essere richiedenti asilo e non essere incluse nei percorsi di accoglienza. Crediamo che questa situazione vada risolta il prima possibile, con interventi straordinari che la Provincia di Trento, forte della propria Autonomia, può mettere in campo». Lo dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. «Lo sforzo fatto l’anno scorso dal Comune di Trento con il Centro Astalli alle ex scuole elementari Bellesini è meritorio, ma è un provvedimento tampone che non risolve l’emergenza nell’oggi per i numeri di posti disponibili, né struttura soluzioni di lungo termine», proseguono i sindacalisti, sottolineando che la presenza dei richiedenti asilo tra i senzatetto è un problema noto da anni che richiede soluzioni altrettanto strutturali.
«Queste persone se inserite nei percorsi di accoglienza potrebbero imparare la nostra lingua e rendersi disponibili sul mercato del lavoro. Invece viviamo l’assurdo paradosso che le imprese cercano manodopera, i cittadini invocano sicurezza e si lasciano per strada persone che se accolte dignitosamente e integrate darebbero risposta almeno in parte ai bisogni delle imprese e che, non vivendo ai margini, ridurrebbero il degrado. Fino ad oggi si è preferito, invece, gestire la questione solo su un piano demagogico senza affrontare il problema concretamente».
Cgil Cisl Uil, dunque, auspicano che su queste questioni si cambi registro e si affrontino i problemi nel merito costruendo soluzioni rispettose della dignità della persona e vantaggiose per la comunità trentina. Giuseppe Palatucci, presidente degli «Amici dei senzatetto» di Trento torna a raccontare di quei numeri nelle liste di attesa che continuano ad aumentare e che ricorda anche come questi dati non siano indicativi di quanto accade sul territorio. In una precedente dichiarazione sul T quotidiano (edizione del 5 novembre), Palatucci aveva già spiegato come tante persone che hanno necessità di trovare un posto dove dormire, essendo richiedenti asilo, nemmeno si recano allo sportello, perché le loro domande non vengono accettate, visto che con la legge provinciale del 2021 vengono escluse dal servizio. «Alle 13 del 15 novembre, in lista d’attesa c’erano 128 uomini e 16 donne – rivela Palatucci – La realtà è che, in realtà, sono almeno il doppio». Numeri simili a quelli dell’anno scorso, senza che sia stata trovata una soluzione strutturale.

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