28 febbraio 2020 – Trentino

“Settimana personalizzata” per gli studenti con lacune

Scuola, la novità. Primo incontro tra i sindacati e l’assessore Bisesti sul rinnovo del contratto e sulla riforma che andrà in aula in estate. Proposti percorsi individuali per gli alunni in difficoltà

TRENTO. È ripartito il confronto tra l’assessore Bisesti e i sindacati della scuola. Al centro del primo incontro che si è tenuto l’altro giorno due temi in particolare: il rinnovo del contratto e il dibattito sulla riforma della scuola alla quale sta lavorando l’assessore.
Il contratto
Il nodo da sciogliere per quanto riguarda il nuovo contratto è costituito dagli aumenti. Come si ricorderà, in sede di legge finanziaria la giunta provinciale aveva deciso di stanziare 68 milioni di euro per gli aumenti salariali di tutti i dipendenti del comparto provinciale, ovvero per i lavoratori della scuola, della sanità, della Provincia e degli enti locali. Per quanto riguarda la scuola, il protocollo firmato l’anno scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’allora ministro all’Istruzione della Lega Marco Bussetti prevedeva un aumento del 4,1%. La stessa percentuale prevista dalla legge finanziaria provinciale. Ma proprio questa previsione è tra quelle impugnate dal governo davanti alla Corte Costituzionale per la presunta violazione delle norme di coordinamento finanziario. I sindacati, come spiega Pietro Di Fiore della Uil scuola, sono molto irritati: «Appare strano che il nuovo governo contesti un aumento che era stato comunque firmato e approvato dal presidente del Consiglio che è sempre lo stesso». L’assessore Bisesti è della stessa opinione: «Noi abbiamo fatto i calcoli allineandoci a quelli del governo. Adesso da Roma arriva la notizia dell’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale. Vediamo, intanto si dovranno chiarire a livello nazionale tra governo e sindacati».
Esami di riparazione
Ma l’incontro è servito anche a fare il punto sulla riforma della scuola alla quale sta lavorando Bisesti. Il primo punto, quello su cui si sono concentrate le maggiori attenzioni, è quello della reintroduzione degli esami di riparazione. Bisesti ha spiegato di essere aperto a contributi e suggerimenti anche da parte dei sindacati e ha ribadito che le soluzioni sono tre: «Si può restare così come siamo adesso, oppure si potrebbe tornare al sistema del resto d’Italia con gli esami di riparazione annuali, oppure stiamo pensando a una soluzione con gli esami ogni due anni, in seconda e quarta superiore». Su questo punto Difiore spiega di non avere grosse obiezioni, ma aggiunge che gli esami di riparazione richiedono comunque una modifica anche della struttura dell’anno scolastico: «Non si possono solamente reintrodurre gli esami di riparazione, ma si deve anche cambiare l’organizzazione dell’anno scolastico. Noi abbiamo proposto di introdurre una settimana a fine di ogni quadrimestre in cui far seguire ai ragazzi un programma personalizzato che miri a recuperare le lacune. In questo modo l’esame avrebbe senso e la scuola raggiungerebbe l’obiettivo di mettere tutti nelle stesse condizioni dando la possibilità ai meritevoli di andare avanti». Sul punto Bisesti appare disponibile: «Il dibattito entrerà nel vivo più avanti, verso aprile o maggio, ma l’idea di introdurre una settimana in cui far seguire agli studenti un percorso personalizzato potrebbe essere buona. Comunque tra aprile e maggio consulteremo tutti, dai sindacati alle famiglie e decideremo».

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