25 settembre 2020 – Trentino

Sicor a muso duro: disdetto anche il contratto nazionale

Ieri nello stabilimento Sicor di Rovereto doveva essere il giorno bello della democrazia. Le organizzazioni sindacali avevano deciso per una tregua dalle azioni di lotta, per consentire ai lavoratori di scegliere i propri rappresentanti in modo sereno. E così è stato: altissima la partecipazione al voto, superiore all’85%, eletti 2 nuovi rappresentanti che andranno ad affiancare il delegato uscente, che in questi mesi ha guidato le lotte dei lavoratori e che è stato riconfermato con un ampio consenso. Le votazioni si sono svolte in modo composto e civile, secondo le regole concordate tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Ma non era passata nemmeno un’ora dalla fine dello spoglio dei voti quando l’amministratore delegato della Sicor, senza neppure incontrare i rappresentanti dei lavoratori appena eletti, ha inviato tramite pec alle organizzazioni sindacali e a Confindustria, sia territoriali che nazionali, la comunicazione del recesso unilaterale dal contratto nazionale dei metalmeccanici. Stando alla comunicazione aziendale, pare che la Sicor intenda non applicare alcun contratto collettivo di lavoro e che i lavoratori sarebbero dunque abbandonati a se stessi. Lo scorso luglio, la comunicazione da parte della direzione Sicor, azienda floridissima, della immediata unilaterale cancellazione dell’intero salario integrativo, con un taglio di circa 6 mila euro lordi all’anno delle retribuzioni, conquistati in decenni di contrattazioni e di mobilitazioni, aveva scioccato tutto il mondo del lavoro trentino. Pressoché ogni giorno, da due mesi in qua, si sono susseguiti scioperi spontanei e manifestazioni di lavoratori di tutte le categorie, in solidarietà coi lavoratori della Sicor e per timore che quanto stava accadendo in quell’azienda potesse trovare emulatori nel territorio.

«Non meno grave è stato il comportamento tenuto dall’azienda nei confronti delle istituzioni democratiche trentine — osservano Fiom e Uilm —, disertando persino gli inviti al dialogo del sindaco di Rovereto. Nonostante tutto ciò, oggi la Sicor, a fronte dell’elezione della Rsu dopo giorni di tregua, anziché aprire una trattativa, ha comunicato di volersi esimere persino dalle regole del gioco, di rifiutare la contrattazione collettiva, di spezzare il patto sociale».

 

Scarica il pdf: Sicor ART 250920 3