30 settembre 2020 – Trentino, Corriere del Trentino
Sicor: aperta la trattativa ma la strada resta in salita
L’incontro a Rovereto. Per la prima volta azienda, sindacato, Provincia e Confindustria allo stesso tavolo. Sospesa la disdetta del contratto nazionale e nuovo incontro il 9 ottobre
ROVERETO. La Provincia, che ha voluto fortemente l’incontro, lo valuta con grande positività. Per la prima volta si sono riunite attorno ad un tavolo tutte le parti coinvolte da una vertenza, quella Sicor, che è diventata un caso provinciale. Quindi l’azienda stessa, con l’amministratore unico Massimo Santambrogio, Confindustria col suo direttore Roberto Busato, la Provincia con l’assessore Achille Spinelli, il sindacato confederale e la rappresentanza sindacale di fabbrica. Si può dire che si sia aperta una trattativa, perché fino ad oggi di trattativa non si poteva nemmeno parlare. Ma le distanze restano importanti. L’incontro si è chiuso con l’impegno a ritrovarsi il 9 ottobre e con Sicor che ha “sospeso” la disdetta del contratto nazionale, in attesa dell’evolversi della trattativa. Mentre continua a ritenere decaduti gli accordi aziendali, che vuole semplicemente rifare su basi diverse. Ha ribadito anche la sua contrarietà a trattare col sindacato confederale, vedendo come proprio interlocutore solo la rappresentanza dei lavoratori, ma anche questo è un punto sul quale di dovrà tornare perché restare nel contratto nazionale senza trattare coi sindacati nazionali semplicemente non si può.
Quanto ai dati di fatto, le ragioni delle scelte di rottura operate da Sicor sarebbero (il condizionale è dovuto al fatto che l’azienda non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione, si tratta quindi della ricostruzione di quanto detto all’incontro ma mediata da “terzi”) da ricondurre ad una situazione di mercato che florida non è. Il tasso di assenteismo -esploso con il Covid -sarebbe il principale problema ma il margine di redditività sarebbe troppo ridotto, rispetto ad altre aziende concorrenti operanti nello stesso settore. Nondimeno Sicor avrebbe dichiarato il proprio interesse ad investire su Rovereto, che considera centrale, in un progetto di rilancio dell’azienda che però deve passare anche da una riorganizzazione del lavoro.
Anche il sindacato rinvia ad oggi, dopo una riunione di Fiom, Fim e Uilm, qualsiasi commento all’incontro di ieri.
La Provincia ha fatto presente sia la propria disponibilità anche nell’ottica di investimenti futuri, che la necessità che si ricostruisca un clima costruttivo tra azienda e territorio. Nel rispetto di tutte le parti. In altre parole, ponti d’oro a chi investe e crea lavoro e ricchezza, ma in un contesto di utilità per tutto il Trentino, non solo sua. «Siamo assolutamente aperti -ha detto a incontro finito Spinelli -ad un impegno per il miglioramento e l’innovazione di un’azienda importante. La crescita, che Sicor dice essere il suo obiettivo, è un valore per tutti. Ma la crescita deve avvenire senza alcuna compressione di diritti e retribuzioni, su questo siamo stati chiarissimi. L’incontro è stato certamente positivo. Sicor ha dimostrato di voler investire, non di pensare a ridurre l’attività. Ora c’è una base su cui lavorare e credo possano esserci le condizioni per arrivare ad un accordo che soddisfi tutti».
Scarica il pdf: Sicor ART 300920 3
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