14 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Sicurezza, il Poli fa pagare la protesta ai dipendenti

Il 13 marzo si erano fermati: troppa gente in negozio. Con le nuove norme contro la diffusione del coronavirus ancora “fresche” non c’era controllo sugli accessi e le corsie erano affollate. Un mese dopo i lavoratori si sono visti detrarre da 2,80 a 4 euro dalla paga

ROVERETO. La loro protesta aveva fatto scalpore ma anche segnato un punto di svolta: alle 10 di mattina del 13 marzo, una decina di dipendenti del Poli di via Craffonara erano usciti nel piazzale: protestavano nell’unico modo possibile, sospendendo il lavoro, di fronte all’evidenza del mancato rispetto delle direttive nazionali per contrastare il coronavirus. Un mese fa, eravamo ancora freschi di decreto. E il supermercato di via Craffonara non aveva ancora adottato misure efficaci per contingentare gli ingressi. Era un venerdì, e vedendo le corsie affollatissime e nessuno a regolare i flussi in entrata, i lavoratori erano usciti nel piazzale. Si era messa la forza pubblica a regolare gli ingressi e la situazione si era normalizzata in fretta. Il supermercato, come tutti gli altri della Vallagarina, chi prima chi dopo, era poi corso ai ripari predisponendo delle presenze fisse di vigilanza e numeri precisi di persone che possono trovarsi contemporaneamente nel negozio. È il sistema in vigore tutt’ora.
La “sorpresa” in busta paga
Sabato però ai lavoratori del Poli è arrivata la busta paga, e hanno scoperto che per quella protesta, l’azienda ha ritenuto di trattenere loro una quota di stipendio pari a 15 minuti. Come fosse stato uno sciopero ordinario. Scelta
sconcertante vista la delicatezza del tema, le tensioni del momento e, soprattutto, il fatto che i lavoratori avevano reso evidente con la loro protesta una palese carenza del supermercato. Come dimostra il fatto che proprio da quel quarto d’ora di protesta in poi, gli ingressi sono stati regolamentati in tutt’altro modo.
Sindacato indignato
Per il sindacato, che ha denunciato l’episodio, una palese violazione anche delle norme, che danno diritto a qualsiasi lavoratore di astenersi dal lavoro per questioni di sicurezza, mantenendo il diritto allo stipendio. Nel caso specifico poi, oltre alla propria i dipendenti del Poli stavano cercando di difendere anche la sicurezza dei clienti. Un “grazie, non ci eravamo resi conto” sarebbe stata la risposta più adeguata. Ma tra tante altre possibilità, decurtare i 15 minuti dallo stipendio sembra quella meno presentabile. Questione di rapporti aziendali -i dipendenti hanno vissuto questa decisione come una umiliazione -ma anche di immagine. E nel commercio, l’immagine ha un valore che non è sicuramente nemmeno paragonabile a quanto “risparmiato” di stipendi.
Peraltro, si parla veramente di poca cosa.Fra i 2 euro e 80 e i 4 euro a testa: una trentina di euro in tutto. Se frutto dell’eccesso di zelo di qualche quadro o di una scelta aziendale, può dirlo solo la proprietà, che ieri comunque non si è fatta sentire né trovare.

Scarica il pdf: Poli ART 140420 3