09 maggio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Sicurezza: Inail, Inps e sindacati lasciano i tavoli

TRENTO La nota in Piazza Dante è arrivata nella mattinata di ieri, con il Tavolo di coordinamento provinciale salute e sicurezza convocato nel pomeriggio: Inps e Inail ritirano i loro rappresentanti dal gruppo di lavoro che dovrebbe licenziare le misure per la prevenzione di Covid-19 nei settori del turismo, della ristorazione, degli esercizi pubblici e dei negozi al dettaglio in vista della riapertura. In assenza dei due istituti anche i sindacati si considerano impossibilitati a partecipare all’atto finale dell’adozione degli indirizzi: «Come possono riaprire le aziende se non sanno se le misure che adotteranno saranno riconosciute da Inps e Inail?» si chiedono. Ma la riunione ha comunque luogo e le linee guida vengono approvate.
«È stato fatto un lavoro ampio e lungo, siamo arrivati alla massima condivisione fino all’ ultimo momento — evidenzia l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli — le disposizioni arrivate dalle sedi di Roma agli enti saranno state anche molto coercitive, ma al documento contenente le linee guida non sarebbero state apportate variazioni sostanziali, quindi è stato adottato».
«L’Inail è istituto di carattere nazionale — sottolineava ieri mattina la direzione provinciale di Trento dell’ente per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro — non è possibile aderire alla richiesta di approvazione di documenti, prescrizioni o atti di indirizzo in sede locale prima di aver visionato e assunto le indicazioni centrali». In altre parole, la sede trentina deve attenersi «alle disposizioni emanate dal governo sia per ciò che riguarda i contenuti, sia per ciò che riguarda i tempi di “apertura” dei vari settori produttivi». Sullo sfondo, naturalmente, il conflitto istituzionale tra il governo e le Regioni e Province autonome, che vogliono accelerare rispetto alla road map definita dal premier Giuseppe Conte e chiedono negozi aperti da martedì e bar, ristoranti, parrucchieri ed estetiste dal 18, mentre il governo ha impugnato la legge provinciale altoatesina adottata la notte scorsa che va in questa direzione.
«Come può la giunta Fugatti approvare linee guida senza l’avvallo degli enti preposti al controllo delle condizioni di lavoro? — si chiedono Manuela Faggioni, Milena Sega e Alan Tancredi, che rappresentano Cgil Cisl e Uil all’interno del Coordinamento — senza linee guida condivise dallo Stato rischiamo un’impugnazione anche noi».
«I sindacati pongono problemi che esistono però cercano di enfatizzare questi aspetti — replica Spinelli – non siamo degli sprovveduti, non vogliamo la ripresa della pandemia. Aspettiamo però, e con grande ansia, la ripresa dell’economia. Una volta che le discipline di settore sono state ben dettagliate per contenere la diffusione del virus ci sentiamo più che tranquilli, considerato anche che altri territori le stanno mettendo a punto senza coinvolgere né l’Inail né i sindacati. Siamo noi ad avere questo sistema di condivisione estrema in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro». Anche per questo Maurizio Fugatti, nel consueto aggiornamento pomeridiano sulla situazione Coronavirus, ha detto che «la decisione dell’Inail fa pensare, così come quella di catalogare il Covid come infortunio sul lavoro. Ci sembrano scelte contrarie a una ripartenza. Non è giusto che siano colpite quelle categorie che oggi ancora non possono lavorare: noi riteniamo che in sicurezza debbano avere la possibilità di riprendere la propria attività».E il tavolo (al quale siedono anche i rappresentanti di Azienda sanitaria, Provincia, Vigili del fuoco, associazioni datoriali) è andato fino in fondo, nonostante la marcia indietro di Inps, Inail e sindacati: «Abbiamo contribuito fino all’ultimo alla definizione delle linee guida — sottolineano Cgil, Cisl e Uil — ma il nostro lavoro non può essere strumentalizzato al fine di alimentare un controproducente scontro istituzionale tra Stato e Regioni». Tra i punti fermi delle linee guida l’indicazione di quattro persone ogni dieci metri quadrati, plexiglass auspicabili e allo stesso tavolo solo familiari.

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