CORRIERE DEL TRENTINO – Mercoledì 24 Luglio 2024

Sicurezza, la battaglia della UIL «Obiettivo zero morti sul lavoro»

In regione dati preoccupanti. Campagna di prevenzione attraverso un fumetto

BOLZANO Il Trentino-Alto Adige è ai primi posti in Italia nelle classifiche riguardanti la qualità della vita, ma presenta performance negative e preoccupanti per quanto riguarda l’andamento degli infortuni e delle morti sul lavoro. Un fumetto come vademecum per incentivare, soprattutto nei più giovani, la sicurezza sul posto di lavoro.

«Un attimo che vale la vita» presentato ieri presso la sede di Bolzano della Uil SgK, è il titolo di questo libretto di fumetti realizzato dall’operaio e disegnatore senegalese Mustapha Dieng, con il quale i sindacati trentini e altoatesini (Feneal Alto Adige, Uil Taas, Uila sgk, Uil Sgk e Uil del Trentino-Alto Adige), si uniscono per un’azione congiunta a un mese dall’incidente all’Aluminium Bozen di Bolzano: da un lato la volontà di rafforzare gli organi ispettivi, dall’altro la sensibilizzazione. «Con immagini forti ed un linguaggio semplice e volutamente scarno — ha spiegato Devid Olivotto della Uil Alto Adige del comparto alimentare — il fumetto di Dieng racconta quindi le storie di chi, nella fretta spesso imposta di ultimare un lavoro, perde la vita nei tre settori statisticamente maggiormente esposti a questo rischio: agricoltura, industria e edilizia».

Storie che si ripetono purtroppo frequentemente nella nostra regione, solo negli ultimi due mesi, si è assistito a tre morti: quella di un agricoltore schiacciato sotto il suo trattore a Marlengo (il 27 aprile), alla morte a seguito di un’esplosione nello stabilimento Aluminium di Bolzano di un giovane operaio senegalese (il 23 giugno) e alla morte di un lavoratore, schiacciato da un carico di pannelli di legno in un cantiere edile di Noriglio, (il 16 giugno). Le storie di Dieng presentano anche un finale alternativo a quello, drammatico, della morte sul lavoro. La provincia di Bolzano, in particolare, spicca per i dati Inail particolarmente negativi ed in crescita sul fronte infortuni nel 2024: dai 4.750 dell’anno scorso (fra gennaio e maggio), ai quasi 6.000 di oggi, mentre sono 12 i morti sul lavoro in Trentino: agricoltura e edilizia i più colpiti.

«Come organizzazioni sindacali siamo chiamati ad agire tramite la contrattazione — ha ribadito Matteo Salvetti della Uil Lavoratori edili del Trentino Alto Adige — in particolare attraverso il sistema della bilateralità per quanto riguarda il settore edile, per incidere positivamente sulla prevenzione degli infortuni». Il messaggio che i sindacati vogliono consegnare alle nuove generazioni è quindi di speranza. La catena delle morti sul lavoro può essere dunque fermata. «La morte sul lavoro non è una fatalità inevitabile e riuscendo nell’intento di unire prevenzione e formazione, si potrà davvero raggiungere l’obiettivo ambizioso dei zero morti sul lavoro», hanno ribadito all’unisono i sindacalisti trentini ed altoatesini.

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