Il T – 30 aprile 2024

Sicurezza sul lavoro, I sindacati: «Trentino maglia nera d’Italia “per morti e infortuni»

Proprio mentre i segretari trentini dei tre sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, si apprestavano a presentare i temi da portare sul palco del primo maggio in programma a Lavis, Ispat ha presentato un dato allarmante: il Trentino è di nuovo maglia nera per quel che riguarda il tasso di infortuni e inabilità permanenti tra i lavoratori di genere maschile.
Il dato
Il tasso, relativo al 2022 e calcolato ogni mille occupati, è pari a 17,7 per il Trentino, in crescita rispetto al 16,2 del 2021 e uguale al picco del 2019. È inoltre superiore al 17,3 dell’Alto Adige e ben più alto del dato del Nordest (13,8), del Nord (12,1) e di tutta Italia (13,6).
Il commento dei sindacati
«Siamo di nuovo maglia nera e questo è sconfortante – commenta Walter Alotti, segretario della Uil del Trentino – Si tratta di infortuni gravi, che causano la morte o l’inabilità permanente. Va fatto di meglio, bisogna capire che sia il costo umano, sia quello economico sono inaccettabili. Servono più controlli, più ispettori e più prevenzione». Anche perché sono già 8 gli incidenti mortali quest’anno. «Anche i dati sui primi mesi del 2024 raccontano un aumento delle denunce di infortunio all’Inali il Trentino del 18% – osserva Andrea Grosselli, segretario della Cgil del Trentino – È un andamento da tenere sott’occhio e su cui agire tempestivamente tramite controlli, sanzioni e poi agendo sulla cultura della prevenzione credere nel preoccupanti, servono e della sicurezza tra i lavoratori. Sicuramente si può fare di più». «Quello che preoccupa èl’inversione di tendenza – commenta Michele Bezzi, segretario della Cisl del Trentino – Non solo facciamo peggio degli altri, ma la curva è in crescita. Bisogna dare più attenzione al tema. Non servono norme o leggi nuove, ce ne sono più che a sufficienza. Quello che serve è investire di più nella sicurezza, nella cultura della prevenzione che non va vista come una seccatura, come un orpello, ma come componente imprescindibile del posto di lavoro. In certi settori poi credo davvero che l’intelligenza artificiale possa aiutare. Dobbiamo progettare sistemi automatici che mettano in sicurezza i lavoratori. Si può fare molto di più».
Europa, pace e welfare
Se la sicurezza sarà al primo posto, anche altri temi si prenderanno la scena sul palco del primo maggio organizzato con il Comune di Lavis. «Il tema dell’Europa – esordisce Grosselli – Non solo perché siamo di fronte a appuntamento elettorale decisivo, ma perché sappiamo che tante delle sfide che dobbiamo affrontare a livello nazionale e locale trovano risposta solo dentro i contorni di un Europa più solida, solidale e integrata. Ribadiamo il sostegno al progetto di integrazione europea anche oggi che c’è un rischio del ritorno a una dimensione nazionale. Stati nazionali più forti non significa nulla di buono per i lavoratori, lo vediamo quest’anno non solo con i conflitti, ma anche con il sotterraneo scontro a livello economico tra Cina e Stati Uniti. Superpotenze che competono a suon di incentivi per rubarsi le aziende più competitive. Un Europa frammentata rischia di essere vaso di coccio tra di loro». «La pace – aggiunge Bezzi – Non è superfluo parlarne, anzi è necessario. Non solo pace per i conflitti nel mondo, ma pace in una società in cui vediamo emergere i contrasti. Serve invece più coesione sociale, bisogna allearsi per risolvere i problemi. Noi sindacati abbiamo sempre dimostrato la voglia di sedersi al tavolo per trovare il punto comune». «Giustizia sociale – conclude Alotti – Perché sempre più persone hanno bisogno del welfare. Lavoratori, cittadini e pensionati ci fanno affidamento. E allora su questioni come casa e sanità dalla giunta ci aspettiamo ora un deciso cambio di passo»

 

 

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