27 aprile 2020 – Trentino
Sicurezza sul lavoro, le parti sociali approvano due documenti
L’accordo. Tra i temi toccati pasti e viaggi I sindacati: «Ma non è via libera su tutto»
TRENTO. Sono stati approvati ieri, dopo tre giorni di confronto fra le parti sociali, in concomitanza con l’elaborazione del Ddl Programma Covid 19, due documenti necessari per la ripresa delle attività economiche in condizioni di sicurezza, destinati a quanti hanno ruoli e responsabilità in tema di tutela della salute nei luoghi. Il Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, presieduto dall’assessore Achille Spinelli, assieme al gruppo di lavoro sull’edilizia, ha raggiunto l’accordo su un tema contrastante, che vedeva molti punti di vista differenti tra i rappresentanti delle parti datoriali, imprenditori e sindacati.
Nel dettaglio, è stato approvato un aggiornamento del vademecum generale già in essere dallo scorso mese di marzo, che tiene conto da un lato di alcune novità contenute nell’aggiornamento del 24 aprile del protocollo nazionale tra Governo, parti economiche e sindacati approvato il 14 marzo scorso. Il vademecum attuale si focalizza sull’importanza dell’articolazione del lavoro in relazione sia alla necessità di distanziamento sociale, sia alla congestione dei mezzi di trasporto.
Si è poi tenuto conto di alcune indicazioni nel frattempo emanate dall’INAIL il 23 aprile, che costituirà la base per il lavoro del Governo per la ripresa. Il documento ha poi sviluppato, in base ad alcune evoluzioni in materia, alcuni aspetti; in particolare è stato fatto un focus sulla figura del referente Covid-19, figura centrale di raccordo anche con il mondo sanitario e di supporto al datore di lavoro per implementare e adeguare la sicurezza nelle imprese rispetto alla sfida rappresentata dalla pandemia.
È stata poi sviluppata meglio la parte sull’attenzione che deve essere posta nei confronti dei lavoratori più fragili, al fine di individuare le modalità per una loro migliore tutela. Ribadita e sviluppata anche la questione relativa alla necessità che la sicurezza in materia debba essere presidiata attraverso una stretta collaborazione con i soggetti che intervengono all’interno delle aziende, con un focus sulla gestione degli appalti endoaziendali. Relativamente all’ambito dell’edilizia, è stato approvato il primo documento di settore nel quale, dentro la cornice del vademecum al quale si rifà per alcune tematiche generali, sono stati poi sviluppati alcuni aspetti specifici, come la definizione dei compiti e delle funzioni dei vari soggetti interessati e che intervengono nella realizzazione di lavori edili, la definizione dei concetti di cantiere all’aperto e in ambienti chiusi. Un focus particolare è stato posto sull’utilizzo dei mezzi aziendali per recarsi in cantiere e sull’aspetto legato alla somministrazione dei pasti. Viene favorita la consumazione di pasti caldi o pasti veloci in cantiere anche attraverso un servizio di catering a carico del datore di lavoro, o suggerita una modifica dell’orario di lavoro per favorire il pasto presso la propria abitazione.
I risultati ottenuti, tuttavia, per i sindacati non vanno interpretati come un “via libera” indiscriminato: «Se la sanità pubblica non riesce a controllare l’evoluzione dell’epidemia affermano Cgil, Cisl e Uil se l’indice di trasmissibilità sale e se non sarà possibile garantire l’isolamento tempestivo dei positivi rischiamo di dover chiudere tutto dopo poche settimane perché le terapie intensive potranno tornare facilmente a riempirsi. Ovviamente speriamo che ciò non accada, ma dobbiamo essere pronti, perché non possiamo permetterci una nuova emergenza. Serve una strategia graduale e razionale per la fase 2.».
Scarica il pdf: sicurezza ART 270420
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